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Maud Vidal-Naquet e Laurent Fabre in Basilicata in occasione di un Press Tour promosso dall’Apt

Maud Vidal-Naquet, giornalista, e Laurent Fabre, fotografo, il prossimo autunno firmeranno su “Le Figaro Magazine” un reportage fotografico di dieci pagine dedicato alla Basilicata e ai luoghi della regione che sono stati set cinematografici di importanti produzioni. I due reporter saranno autori anche di uno speciale su “4×4 Magazine”, che in sette pagine rivelerà l’aspetto paesaggistico della regione. Ospiti di un Press Tour promosso dall’Apt i due reporter si sono raccontati in un’intervista a due voci.
Siete in Basilicata per la prima volta?
(Maud) Sì, l’abbiamo attraversata una sola volta mentre da Bari viaggiavamo in direzione della Sicilia, ma non ci siamo fermati.
Il primo impatto?
La prima tappa del nostro viaggio è stata Matera che, sebbene sia la città più conosciuta e turistica, resta vergine, preservata, autentica. Durante la nostra visita abbiamo incontrato alcuni francesi che conoscono molto bene l’Italia, perché tutti gli anni vengono nel vostro Paese, ma anche per loro era la prima volta in questa regione. Hanno detto che la Basilicata è l’Italia senza i turisti. È quello che pensiamo anche noi. Quando la percorri non ti senti un turista, in ogni paese che ti ospita sembra quasi gli abitanti incontrino dei visitatori per la prima volta. Abbiamo avuto questa impressione a Montescaglioso. Era domenica, nel tardo pomeriggio, tutti passeggiavano con tranquillità, mangiando un gelato, chiacchierando. Noi eravamo veramente gli unici “stranieri”, ma tutti ci hanno trattato come fossimo loro compaesani.
In un certo senso è come non sentirsi turisti, ma viaggiatori?
(Laurent) Esatto. È vero che a Matera ci sono molti turisti, ma basta allontanarsi un po’ e ti senti il vero protagonista della scena e del paesaggio, circondato dalla cortesia della gente. Quello che ho apprezzato è proprio questa gentilezza, semplicità nei rapporti, questo contatto diretto con le persone.
Maud tu hai scritto diverse guide turistiche su luoghi splendidi, tra l’altro. Se ti venisse chiesto di farlo per la Basilicata di quale zona della regione ti piacerebbe parlare?
Ho firmato libri, diversi reportage e guide: sulle Cicladi, sulla Grecia in quattro stagioni, sulla Sicilia. Per la Basilicata mi soffermerei su Maratea per il rapporto che ho con il Mediterraneo e soprattutto per l’immagine che mi ha lasciato nel cuore, forse perché noi trascorriamo gran parte dell’anno in Grecia e le trovo molto simili.
Al di là di Maratea pensate di poter accostare la Basilicata a luoghi già visti?
(Laurent) Il paesaggio è così unico da non riuscire a individuare affinità con posti che conosco. Io trovo molto particolari questi paesini aggrappati alle colline e ai monti. Però riconosco alcune analogie con la Grecia, per la mentalità, la naturalezza, la semplicità. Tutti aspetti che fanno apprezzare la vita.
Quali aggettivi usereste per definire questa regione?
(Maud) La Basilicata è un’Italia sconosciuta e preservata, dove sono protagoniste la tranquillità e la gentilezza delle persone.
(Laurent) Io penso sia una regione in cui si viaggia non per fare turismo ma per vivere in borghi autentici. Non c’è artifizio, insomma. Ci sono luoghi, altrove, dove le cose da vedere sono tante e splendide, ma c’è molto turismo e non si incontrano più gli abitanti del posto.
Avete visto “Basilicata coast to coast”, il film del regista lucano Rocco Papaleo?
(Laurent) Ho amato due cose di quel film: quando il gruppo, come i vecchi trovatori, attraversano la regione con l’obiettivo di raggiungere la meta, Scanzano, mentre avrebbero potuto farlo in due ore, in macchina. Poi perché in questa pellicola, in effetti, si apprezza non tanto l’obiettivo finale di arrivare al “traguardo” quanto quello di percorrere le varie tappe conoscendone la semplicità, le tradizioni… Per tutto questo, al termine del film, ho provato il desiderio di partire e rifare lo stesso tragitto.
Dopo averla visitata cosa apprezzate della Basilicata?
I suoi centri storici circondati dalla natura e l’assenza totale di agglomerati urbani che si estendono per chilometri e si uniscono ad altri. Questo fa sì che, mentre ti insinui tra i vicoli, ti capita di affacciarti improvvisamente su un paesaggio vastissimo. Questo è molto raro.
Laurent quale scatto ti ha dato più soddisfazione?
Quelli in cui ho immortalato il paesaggio di Craco, anche perché l’ho visitato in una giornata dall’atmosfera particolare, c’erano grosse nubi, e questo aspetto del “paese fantasma” mi ha procurato un’emozione molto forte.
Apt Basilicata

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