Mercoledì manifestazione a Bruxelles indetta da IndustriAll Europe per chiedere un piano industriale europeo per l’automotive
«A causa della mancanza di una chiara strategia e di un piano industriale europeo, di decisioni aziendali sbagliate e di ritardi negli investimenti nell’industria, la deindustrializzazione non è più una minaccia, ma una realtà. Per questo la Fim Cisl Basilicata sarà presente con una propria delegazione alla manifestazione del 5 febbraio a Bruxelles». È quanto dichiara il segretario generale Gerardo Evangelista alla vigilia della mobilitazione lanciata dai sindacati europei aderenti ad IndustriAll Europe per sollecitare politiche continentali a difesa della filiera automotive. «In un momento di grande complessità – spiega il sindacalista – le nuove regole europee avranno un impatto decisivo sulle scelte industriali, sia nel presente che per il futuro. La transizione verso il Green Deal, lanciato nel 2019 come pilastro della crescita sostenibile dell’Unione europea, mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Questo ambizioso obiettivo richiede un percorso ben definito, che tenga conto delle dinamiche di mercato e degli obiettivi prefissati, supportato da progetti e azioni concrete. In questo contesto – continua Evangelista – la Commissione europea deve giocare un ruolo determinante, intervenendo in modo costruttivo e senza ricorrere a misure punitive o interventi che possano compromettere la collaborazione con le case automobilistiche. È necessario trovare soluzioni sostenibili per gestire i costi legati alla necessità di adeguare le produzioni al cambiamento, garantendo cosi una transizione verde inclusiva e sostenibile».
Secondo Evangelista «la crisi del settore automobilistico sta mettendo a dura prova la vita delle lavoratrici e dei lavoratori. È fondamentale introdurre misure di sostegno straordinarie per i lavoratori in cassa integrazione, facendo leva sui fondi europei al fine di offrire un aiuto concreto sia a loro che alle loro famiglie. Allo stesso tempo è fondamentale supportare le aziende del settore automotive, accompagnandole in questa delicata fase di transizione tecnologica e innovazione del comparto automobilistico. Parallelamente, risulta altrettanto essenziale adottare politiche attive che le aiutino a gestire con successo questa trasformazione industriale, evitando che la subiscano passivamente. Il 2025 si preannuncia un anno difficile per Stellantis e soprattutto per le aziende dell’indotto di Melfi. Il percorso e ancora in salita: la crisi del settore automotive richiede risposte concrete anche a livello europeo. Confidiamo che nel piano d’azione per l’automotive annunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ci siano le risposte che i lavoratori e tutta la filiera del settore stanno aspettando.