Michele Misseri nuovamente al centro dell’attenzione
Ritratta le accuse nei confronti della figlia Sabrina e si scusa, quasi fosse stato “costretto”. E’ un castello accusatorio che non si sa più su quali fondamenta si basi, ammesso che di fondamenta si possa ancora parlare. Michele Misseri non riesce proprio a vivere nell’ombra e così ciclicamente tra nuove verità e ritrattazioni richiama nuovamente l’attenzione. Ieri sera una perquisizione nella cella di “Zio Michele” e 37 lettere vengono sequestrate.
34 sono di persone comuni, forse tutte appartententi ad un gruppo facebook pro-Sabrina per cui facilmente intuibili i contenuti, 3 invece sono di sua figlia Valentina. Queste tre lettere, questa mattina, sono state acquisite tra gli atti del processo, nonostante il collegio difensivo di Sabrina si sia opposto. I giudici invece valutato diversamente il valore del contenuto di tali missive.
Perchè? Cosa vi è scritto? Avrà fatto pressioni psicologiche Valentina su suo padre perchè ritrattasse e liberasse Sabrina dalle accuse? Il contenuto non si conosce, ma se i giudici hanno deciso di acquisirle mentre i difensori di Sabrina erano contrari, è probabile che tali righe indichino un lavoro di pressioni psicologiche. Ma questa è solo una ipotesi.
Nella lettera invece di Michele Misseri indirizzata a Sabrina,lui le chiede scusa e dice di non poter parlare, ma di essere stato costretto a mettere lei di mezzo. Confessa di avere due pesi enormi sulla coscienza e spera di ricevere una lettera di Sabrina. Finite le riquisitorie, il collegio di appello si è riservato di decidere entro 20 giorni sulla scarcerazione di Sabrina.