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Migranti, su Palazzo San Gervasio il governo cambi rotta

“La situazione al Cie di Palazzo San Gervasio è il prodotto della logica sbrigativa e grossolana di un governo che, non potendo essere autorevole, ha scelto di essere autoritario”. È un duro atto d’accusa quello che lancia il presidente provinciale delle Acli di Potenza, Gennaro Napodano, al governo nazionale per la situazione che si è venuta a determinare nel centro di identificazione ed espulsione di Palazzo. Per Napodano “è improprio finanche parlare di carcere perché nelle carceri italiane, anche quelle di massima sicurezza, esistono regole e diritti inalienabili. Il centro di espulsione di Palazzo, al contrario, è diventata una zona franca inaccessibile e sigillata che sfugge anche alla normale attività ispettiva dei parlamentari”. Il presidente provinciale delle Acli auspica “un deciso cambio di rotta del governo attraverso il coinvolgimento di Regione, enti locali, chiesa e associazioni di volontariato per ripristinare le regole dello stato di diritto nel Cie di Palazzo e chiudere una pagina decisamente poco edificante della storia repubblica scegliendo la via dell’integrazione e dell’accoglienza, l’unica possibile se si vuole governare con efficacia un fenomeno globale come quello dell’emigrazione”.

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