Ministero dello Sviluppo Economico rende pubblica la CNAPI
Visite Articolo: 593
Il 30 Dicembre 2020 il Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente ha validato e resa pubblica la CNAPI, carta delle aree potenzialmente idonee ad accogliere il deposito unico nazionale rifiuti radioattivi. La Sogin, incaricata di redigere la carta e di sviluppare e realizzare il progetto, ha identificato 67 aree idonee sul territorio nazionale di cui 17 in Basilicata. La Regione Basilicata preso atto di questo documento ha espresso la sua ferma contrarietà alla realizzazione del deposito sul territorio regionale, contrarietà manifestata con la pubblicazione del DOTS, documento unico delle osservazioni tecnico scientifiche, realizzato con la partecipazione di Province, Comuni interessati, l’Anci, la comunità scientifica regionale (UNIBAS, CNR, CGIAM, ARPAB), i corpi sociali e professionali e le Associazioni di settore.
Il 13 Dicembre 2023 il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato la CNAI, carta delle aree idonee ad accogliere il deposito, rivedendo la CNAPI in base alle osservazioni fatte pervenire dai territori interessati. In Basilicata la situazione è rimasta sostanzialmente immutata, contemplando la CNAI 10 siti in Basilicata e 4 condivisi tra Basilicata e Puglia.
Ci saremmo aspettati una risposta veemente da parte delle amministrazioni regionali visto che Sogin ha quasi completamente ignorato le osservazioni contenute nel ponderoso DOTS, ma così non è stato. Dopo poco più di 20 anni la mobilitazione di Scanzano Jonico è un lontano ricordo, oggi tutto tace. Possiamo dire che dopo le prime reazioni a caldo alla pubblicazione della CNAI, abbiamo registrato dichiarazioni agguerrite e qualche delibera di consiglio comunale, la protesta a livello amministrativo e politico si è “concretizzata” in un nulla di fatto. A Matera è stato realizzato un tavolo permanente, con il coinvolgimento di altri enti comunali e provinciali, ma al momento il dissenso è fermo alle intenzioni. La Regione Basilicata non ha pensato neanche di convocare un consiglio per discutere dell’argomento. Solo il comune di Genzano di Lucania è andato oltre, accompagnando la contrarietà espressa in consiglio con la presentazione di un ricorso dinanzi al TAR Lazio. Di fatto, nel silenzio quasi totale di istituzioni e società civile, la Basilicata rischia di essere identificata per sempre, come il cimitero nazionale delle scorie nucleari.
Il Presidio Ambientale di Genzano, da tempo impegnato nell’informare i cittadini e sollecitare il dibattito pubblico sulla tematica in questione, ritiene che in un momento così delicato per il nostro territorio, la localizzazione del deposito unico nazionale debba essere uno dei temi caldi della prossima agenda politica regionale.
C’è bisogno di chiarezza e determinazione in proposito. Il presente comunicato vuole essere un invito a tutti i candidati alle prossime elezioni regionali ad adoperarsi per sottoscrivere con i singoli Comuni della Regione Basilicata, quindi anche con il Comune di Genzano di Lucania un Patto di responsabilità. Con questo atto ciascuno si impegna fattivamente nell’indirizzare la Regione Basilicata a sostenere il Comune di Genzano nel ricorso presentato dinanzi al Tar Lazio il 12.02.2024 per lo stralcio delle aree PZ-8, PZ-9, PZ-13, PZ-14, MT_PZ-6 dalla CNAI ed attivarsi per impugnare, dinanzi al medesimo Tribunale, i nuovi atti che verranno pubblicati nel prosieguo del procedimento amministrativo intrapreso dalla Sogin; di valutare la presentazione di un ricorso dinanzi alla Corte Costituzionale del D.L n. 181/2023 (atto che ha reso possibile la pubblicazione della CNAI) con la successiva legge di conversione per possibili profili di illegittimità costituzionale ed offrire sostegno tecnico, giuridico ed economico al Comune di Genzano per tutte le azioni necessarie volte a rendere non idonee le aree attualmente presenti nella proposta di CNAI.
La sottoscrivere di un patto di responsabilità sarebbe l’unico modo per rendere credibile l’azione di governo della Regione Basilicata nei riguardi di un’azione di difesa del Territorio anche nei riguardi della contrarietà ad offrire ospitalità alla pattumiera nucleare nazionale.
Presidio Ambientale di Genzano