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Mobilitazione Ilva appalto e indotto

La mobilitazione dei lavoratori dell’Appalto e dell’Indotto Ilva andrà avanti fin quando dal governo non arriveranno certezze, sul saldo dei debiti accumulati dall’Ilva verso le aziende del territorio – condizione che sta pesando fortemente sui lavoratori – e sul futuro occupazionale degli stessi.
Dopo il concentramento, di questa mattina, davanti alla direzione dell’Ilva, insieme ai lavoratori, ci siamo recati a Palazzo di Città e alla Provincia, dando vita, sotto queste sedi istituzionali, ad alcuni presidi.
Ci auguriamo che anche le istituzioni territoriali facciano pressioni verso il governo, affinché, nel più breve tempo possibile, si trovi una soluzione adeguata per fronteggiare la drammatica situazione che questi lavoratori, insieme alle rispettive famiglie, vivono da diversi mesi.
Le preoccupazioni dei dipendenti e delle aziende dell’Appalto e dell’Indotto sono forti e le comprendiamo a pieno. Per questo la Fim-Cisl, anche in questa circostanza, è al loro fianco. Il timore che i debiti milionari dell’Ilva nei confronti di queste aziende non vengano azzerati è forte. Così come alta è la preoccupazione per i 3 mila posti di lavoro a rischio.
Oggi il sindaco di Taranto Ezio Stefano ci ha consegnato “simbolicamente” l’aula consiliare di Palazzo di Città, per permetterci, in attesa di notizie rassicuranti e certe, di mantenere un presidio fisso.
Vogliamo che da questo luogo, simbolo della rappresentanza sociale e della democrazia, giunga il grido d’aiuto questo territorio, ormai ferito nell’orgoglio.
Noi saremo in presidio permanente, fino a quando, da parte del governo, non riceveremo un documento scritto, che possa portare ad una definitiva risoluzione della contorta problematica. Chiediamo rispetto per il nostro territorio, basta con gli annunci servono i fatti.
Mimmo Panarelli – Segretario Generale Fim-Cisl Taranto Brindisi

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