Monti a Matera, la città in tilt
Matera si paralizza. Al teatro Duni arriva Mario Monti, presidente del Consiglio e candidato premier. Monti arriva alle ore 20, ma non c’è tempo da perdere, perché alle 21, su Rai 3, c’è la trasmissione ‘Leader’, condotta da Lucia Annunziata, alla quale il senatore è invitato e, quindi, il suo comizio al teatro materano ha tempi davvero ristretti. Sul palco anche 4 testimonianze di cittadini: Francesco Di Ciommo, docente di diritto privato all’Università di Tor Vergata a Roma; Stefania Chiarito, imprenditrice materana attiva nel settore auto; Andrea Acito, imprenditore impegnato nel settore ICT; Gabriella Capozza, cittadina, insegnante di scuola media e mamma di cinque figli. Discorsi differenti, ma con un elemento in comune: la necessità di restituire la speranza di un futuro migliore alle nuove generazioni, ora che la percentuale dei giovani disoccupati aumenta, e agli imprenditori, che continuano a credere nelle potenzialità di un territorio già inflazionato, e costretto a scontare un gap infrastrutturale rilevante rispetto al centro-nord dell’Italia. Prima di dare la parola a Mario Monti, l’imprenditore materano di adozione Tito Di Maggio, candidato al Senato nella lista ‘Scelta civica con Monti per l’Italia’, ha presentato un cortometraggio in cui alcuni attori già impegnati con il ‘Mudu’, la serie televisiva di barzellette, e l’attrice materana Mariangela Caruso interpretano le difficoltà di una famiglia italiana a tavola, e invitano il pubblico a votare Monti perchè “il futuro dei nostri figli è nelle nostre mani”.
Poi, la parola a Mario Monti, che ha esordito sottolineando la qualità dei quattro interventi che lo hanno preceduto: “Sono molto emozionato perchè ho notato la speranza che riponete nella nostra proposta politica. C’è una grande responsabilità, e mi rendo conto che la gente ci chiede di non fare come hanno fatto gli altri negli ultimi 20 anni. Mi trovo in una città dei Sud, e devo dire che il rilancio del Mezzogiorno del nostro Paese passa attraverso una visione integrata tra economia e buona amministrazione. Solo questo circolo virtuoso può garantire uno sviluppo. Nel nostro programma abbiamo inserito la riforma della Pubblica Amministrazione perchè le procedure attualmente in vigore confondono i cittadini e penalizzano le imprese. Naturalmente questo non può bastare, occorre assicurare trasparenza ed efficienza perchè anche questi fattori contribuiscono a garantire la legalità in un territorio. Le nuove misure per il Sud passano naturalmente da un nuovo modo di concepire la politica; il politico deve innanzitutto pensare al bene comune. Tra le misure concrete che abbiamo inserito per il rilancio dell’economia spiccano quelle per l’internazionalizzazione delle PMI, attraverso incentivi di supporto che prevedono anche l’istituzione di un’export bank che possa aiutare le imprese che esportano e quelle attive in ambito turistico. Alcune cose sono state fatte nel periodo in cui i partiti mi hanno chiamato per fermare quella crisi senza precedenti che avrebbe provocato danni irreparabili. Penso alla fiscalità di favore per nuove assunzioni, alla deroga al patto di stabilità per le misure che riguardano i fondi comunitari: in proposito abbiamo già sbloccato 5 milioni di euro e altri 10 milioni sono stati impegnati per investimenti pubblici. Ricordo anche che l’8 febbraio 2013 sarà firmato l’accordo di programma per il rilancio del polo del salotto nell’area murgiana grazie all’intesa raggiunta dal Governo con Invitalia e le Regioni Puglia e Basilicata. Metteremo a disposizione 101 milioni di euro che serviranno per rilanciare finalmente un settore sicuramente in difficoltà come quello del mobile imbottito”.
Ma, prima di varcare la soglia del ‘Duni’, Monti ha ricevuto molti fischi, forse da gente che non gli perdona le troppe misure fiscali adottate in questo suo anno da premier. “Ho visto molta contestazione quando sono arrivato, e capisco chi contesta. Hanno ragione perchè escono da 20 anni di declino dell’Italia, un Paese che ha perso competitività non solo rispetto alla Cina, ma anche nei confronti della ‘zona euro’. Quello che abbiamo lasciato alle spalle è stato un anno pieno di sacrifici, un anno terribile in cui abbiamo evitato il baratro rispettando gli impegni assunti con l’Europa dal mio predecessore, che aveva anche anticipato al 2013 l’obiettivo del pareggio di bilancio.” Monti, poi, ha sottolineato le differenze della sua lista rispetto agli altri partiti che si presentano in questa campagna elettorale: “E’ importante l’educazione alla cittadinanza, affinchè l’elettore abbia una memoria lunga e possa ricordare quello che è avvenuto quando i partiti hanno deciso di chiamare un tecnico per rimettere in sesto i conti del Paese. Quei partiti che oggi mi contestano non sono gli stessi che mi hanno chiamato? I fatti dicono che eravamo in ginocchio e abbiamo stabilizzato la situazione. Certo, potevamo fare ancora di più se venivano completate le riforme strutturali che avevamo presentato ai partiti. Se fossero state approvate l’Italia si ritroverebbe in una situazione completamente diversa. Purtroppo il PD e il PDL non hanno permesso di portare a termine il nostro lavoro.” Quindi l’affondo su Berlusconi: “Avevamo pensato di reintrodurre il reato del falso in bilancio e di riformare il sistema delle prescrizioni ma il centro-destra ha bocciato questi disegni di legge”. Il comizio finisce alle ore 21, quasi a tempo di record perché, come detto, dovrà rispondere alle domande di Lucia Annunziata.