Morte 36enne brindisino in carcere a Ibiza, disposta l’autopsia
Sarà l’autopsia a chiarire le ragioni del decesso di Marco Celeste, il brindisino di 36 anni che lo scorso 30 dicembre è morto in un carcere di Ibiza. Il pm del Tribunale di Brindisi, Pierpaolo Montinaro, lunedì 25 gennaio conferirà l’incarico al medico legale Domenico Urso. Con ogni probabilità assisterà all’esame autoptico anche un perito nominato dai familiari della vittima, rappresentati dall’avvocato Giacinto Epifani del foro di Lecce. Era stata la stessa famiglia a chiedere l’esame autoptico tramite un esposto a carico di ignoti depositato lunedì scorso presso la Procura della Repubblica di Brindisi; l’accertamento dovrà stabilire se il decesso sia avvenuto per cause naturali, per cause violente o per atti autolesionistici. Stando alla versione ufficiale delle autorità spagnole, Celeste si sarebbe tolto la vita all’interno della sua cella.
Il 36enne viveva a Ibiza, dove lavorava come muratore da quattro anni. Nel giugno scorso era stato arrestato per un incendio appiccato a una pineta e sottoposto a misura cautelare in carcere. Lo scorso novembre aveva subito un intervento chirurgico per una frattura alla gamba che da quanto comunicato alla famiglia si sarebbe procurato durante una partita di calcetto in carcere.