Morte della psichiatra barese Labriola, la Procura di Bari chiede la conferma della condanna nei confronti dell’ex dg dell’Asl, Colasanto
La Procura generale di Bari ha chiesto la conferma della condanna a tre anni e sei mesi di reclusione, in primo grado, nei confronti di Domenico Colasanto, ex dg della Asl di Bari, condannato nel 2021 per omicidio colposo aggravato dalla violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, per la morte della psichiatra barese Paola Labriola, uccisa da un paziente il 4 settembre 2013 con 57 coltellate nel centro di salute mentale di via Tenente Casale, nel quartiere Libertà di Bari. Per l’ex funzionario della Asl Alberto Gallo, invece, ritenuto responsabile della compilazione di un falso Dvr (Documento di valutazione dei rischi) della struttura in cui lavorava la psichiatra e condannato in primo grado a 3 anni, è stata chiesta la prescrizione.
Colasanto e Gallo, in primo grado, erano stati assolti dal reato di induzione indebita a dare o promettere utilità, Gallo anche da altre contestazioni di falso.