Mostra d’arte ‘Omaggio a Carlo Abbatino’
Dopo aver presentato al San Domenico la raccolta di poesie “inside (parole d’amore)” per Carlo Abbatino arriva anche l’omaggio di due pittori lucani, Anna Maria Casamassa e Nicola Pavese. Sabato 7 luglio 2012 alle ore 19 presso il Circolo Culturale “L’Atrio” in via San Biagio, 29 a Matera è in programma l’inaugurazione della mostra ”Omaggio a Carlo Abbatino”. Si potranno ammirare le opere degli artisti Anna Maria Casamassa e Nicola Pavese ispirate dalle liriche del poeta e giornalista materano. La mostra resterà aperta sino al 13 luglio 2012 dalle ore 19 alle 23 e prevede ogni sera readings di poesie a cura dell’autore Carlo Abbatino.
Riportiamo di seguito alcuni passaggi della recensione sull’evento culturale a cura di Katia Ricci. “Parole e immagini d’amore per una donna, Angela, per una città, Matera e per il paesaggio della Basilicata sono contenute nel libro di poesie di Carlo Abbatino, accompagnate da quattro riproduzioni di opere di Anna Maria Casamassa e Nicola Pavese. E’ un amore assoluto, innocente, non problematico o infelice, come è spesso quello che stimola i poeti e gli artisti, ma è il “sole illuminante”, che riscalda con la sua “fiamma d’amore”.
Contenuti semplici, come si vede, che Anna Maria Casamassa visualizza con colori caldi e luminosi, forme bidimensionali, come la figura femminile, un nudo ritratto di spalle, che si confonde e si espande nel cromatismo dello sfondo, di cui assorbe i toni. Una sagoma, un contorno, quasi un sogno d’amore più che un sentimento che nutre il proprio essere e si rivolge all’altro. La figura femminile, seduta di spalle, è priva di connotati sessuali, è come un’apparizione, un elemento pittorico, un’astrazione.
Più concreta e realistica la pittura di Nicola Pavese, che esprime un’altra passione, quella per l’arte, per la pittura dei suoi maestri, come Luigi Guerricchio, ma anche per quella tradizione italiana che parte da Guttuso e Levi, che, alla sperimentazione, preferisce i temi che riguardano il paesaggio, la figurazione, i contadini e la terra, le nature morte fatte di oggetti quotidiani e legati al proprio luogo d’origine.