“Mostra internazionale di arte contemporanea“, a Firenze anche 10 lucani
Una Basilicata che si confronta con il mondo, in un atteggiamento globale che intreccia cultura, innovazione e conoscenza. Tra i 462 artisti, provenienti da 72 Paesi, presenti alla undicesima “Mostra internazionale di arte contemporanea“, che si conclude oggi (domenica 15) a Firenze, anche dieci lucani, capaci di riscuotere un apprezzabile successo in ben dieci diversi settori, dalla video art alla recitazione, dalla scultura alla fotografia, dal gioiello d’arte alla ceramica artistica. Sono gli ambasciatori dell’arte lucana alla Florence Biennale 2017, una delle manifestazioni culturali più importanti d’Europa. Il progetto presentato si intitola “Genesis – Arte contemporanea dalla Basilicata”, mostra multidisciplinare itinerante realizzata da Porta Coeli, galleria d’arte internazionale e Centro studi della cultura del Mediterraneo di Venosa in collaborazione con l’Agenzia di promozione turistica della Basilicata. In rappresentanza della Regione, il consigliere e presidente della Commissione Lucani nel Mondo, Aurelio Pace (Ap), ha partecipato alla cena di gala di ieri sera e alle premiazioni di questa mattina nella Fortezza da Basso, con la consapevolezza che la Basilicata rappresenta da sempre uno snodo fondamentale per la cultura e l’integrazione. Non è un caso che il tema di quest’anno di “Florence Biennale” si propone di contribuire a delineare una visione del futuro in cui creatività e sostenibilità siano principi fondanti di un “ecosistema” d’arte e cultura, ove prevalga il rispetto della natura e di tutte le forme di vita sulla Terra. In questa prospettiva, sintetizzata nel tema “eARTh: creatività e sostenibilità” la differenza culturale e la biodiversità non sono intesi quali regni distinti e paralleli, bensì parte di un processo evolutivo simbiotico da preservare e alimentare. “Quando parlo della Basilicata –ha dichiarato il consigliere Pace- sono convinto che conoscenza e integrazione siano caratteri fondanti della conoscenza globale che si intreccia con Matera 2019, in uno spaccato straordinario di storia e integrazione con gli arabi, germanici ed albanesi rievocati e conservati bene, tra l’altro, nella storia di Melfi e del Vulture-Melfese, nella Rabatana di Tursi e nella cultura di diversi piccoli centri arbereshe”. A Firenze, in una delle manifestazioni culturali più importanti d’Europa, è stata rievocata –anche attraverso le opere dei dieci artisti lucani- una Basilicata in cui l’uomo ha sempre incontrato l’altro e l’arte. “Confrontarsi con il mondo –ha continuato Pace- è un momento di crescita per i nostri artisti, tutti molto innovativi, competitivi e meritevoli di riconoscimenti. Nella convinzione che il messaggio di quest’anno della Biennale, incontra i valori radicati nella cultura lucana, come la centralità della vita, rispetto dell’uomo e rispetto del creato. Tutti principi non negoziabili”. Il consigliere Pace si è complimentato con gli artisti presenti, a partire da Aniello Ertico che per la categoria Video Art, con l’opera “Scirocco alla controra” ha rappresentato il fiore all’occhiello della presenza lucana. Non da meno gli altri corregionali presenti: per la categoria Mixed Media, Salvatore Comminiello con “Controra” e Paola Salvia con “Signs of life”; nella categoria Performance, Nadia Kibout interprete dell’opera “Scirocco alla controra”; nella categoria Scultura, Donato Linzalata con “Pandora”, Antonio Saluzzi con “Anàstasis” e Nicola Divietri con “Gaia”; nella categoria Fotografia, Salvatore Laurenzana con l’opera “Sôma Pneumatikón”; per la categoria Gioiello d’arte, Antonella Rubertone con l’opera “Ankita” e nella sezione Ceramica Artistica, Nisio Lopergolo con le opere “Peccato originale”, “Mnemosyne” e “Attesa inerte”. “I nostri artisti –ha concluso Pace- sono riusciti a ben rappresentare lo sviluppo del talento e la sua valorizzazione nel rispetto di politiche di pari opportunità, del dialogo interculturale del rispetto di identità e delle tradizioni locali, senza dimenticare la salvaguardia del patrimonio dell’umanità attraverso programmi di conservazione e sviluppo sostenibile”. Insomma una Basilicata che si propone come centro culturale d’eccellenza, capace di confrontarsi alla pari con il mondo grazie alla sua storia, il suo patrimonio e ai suoi artisti.
Il Capogruppo
Avv. Aurelio Pace