Movimento Cristiano Lavoratori: Bilancio positivo per il seminario internazionale “La mancanza di opportunità di lavoro per le donne nel mondo rurale come elemento chiave dello spopolamento”
La città di Matera ha ospitato nei giorni scorsi, il seminario internazionale “La mancanza di opportunità di lavoro per le donne nel mondo rurale come elemento chiave dello spopolamento”. E’ stata la seconda tappa di un progetto portato avanti congiuntamente dall’EFAL-MCL (Ente Formazione Addestramento Lavoratori- Movimento Cristiano Lavoratori) e dal sindacato spagnolo Uso (Unione Sindacale Operaia) sotto l’egida di EZA (Ente Europeo Formazione Lavoratori) che raggruppa circa 65 tra movimenti, sindacati ed organizzazioni in Europa. La prima parte si è svolta a Gijón nelle Asturie a giugno 2024. Le autorità del territorio Lucia Carmen Angiolillo presidente Inail di Matera e Potenza, Michele Lorusso Ispettorato del lavoro Potenza e Matera, e Benedetta Dito direttrice regionale dell’Inps di Basilicata e per la parte politica l’Europarlamentare on. Alberico Gambino e il sen. Ignazio Zullo, hanno espresso gratitudine per la scelta della Basilicata e della città di Matera per questo seminario ed hanno dato il benvenuto ai partecipanti provenienti da numerose nazioni europee, dal comprensorio lucano e da altre regioni italiane. Hanno inoltre elogiato il lavoro svolto dal MCL come movimento di promozione sociale nel dialogo sociale europeo. Il seminario è stato un momento di confronto e discussione sul fatto che i giovani non tornano più nei loro luoghi di residenza dopo aver vissuto in città per la formazione terziaria, cercando il lavoro altrove. “Il problema fondamentale afferma Giuseppe Fabrizio Presidente Regionale MCL, è la fuga delle donne dal nostro territorio che innesca il processo dello spopolamento. L’insediamento di quest’ultime nel mondo del lavoro rurale, consente il radicamento della popolazione ed il ricambio generazionale. Senza le donne prosegue Giuseppe Fabrizio, lo spopolamento progredisce più rapidamente e il seminario svolto nella città dei Sassi, con la collaborazione tra Italia, Spagna, Portogallo, Austria, Germania e di alcuni Paesi Balcanici (Croazia, Montenegro, Albania) deriva dal fatto che sono accomunati da problemi simili e le diverse sensibilità consentono di analizzare meglio il problema dello spopolamento, mettendo in comune le misure che ogni Paese sta adottando per contrastare il fenomeno ricercando buone pratiche da applicare in ogni singolo Paese”. Il mondo rurale risulta un ambiente ostile per le donne, considerato che vi sono peggiori condizioni di lavoro come contratti part-time, lavoro temporaneo e maggiore orientamento al settore terziario. Inoltre, due terzi delle donne inattive lo sono perché devono occuparsi delle faccende domestiche e della cura degli altri. Le donne nelle aree rurali, sono direttamente coinvolte nella cura degli anziani, dei minori e delle persone non autosufficienti. “La mia proposta afferma Alfonso Luzzi Presidente Nazionale MCL è quella di coprire con contributi figurativi due anni per le donne che dopo la maternità si servono di contratti part-time per poter sostenere la cura dei figli”. Le donne sono il collante della società rurale perché creano e mantengono il tessuto sociale e allo stesso tempo perché hanno dimostrato maggiori legami e attaccamento alla comunità, nonché resilienza in questo contesto ostile. Le politiche di welfare rivolte alle persone vulnerabili (bambini, anziani e disabili) potrebbero consentire alle donne di liberarsi dai vincoli familiari e di svilupparsi professionalmente in modo particolare nelle zone in cui l’invecchiamento è più intenso, con più anziani non autosufficienti rispetto alle città. Bisogna prendersi cura delle donne perché sono un sostegno fondamentale per il mondo rurale e un’opportunità per l’insediamento della popolazione. Tutto il Movimento Cristiano Lavoratori Nazionale è impegnato a sostenere con forza politiche per il lavoro e la famiglia.
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