Mozzarella Dop, la Campania perde il ricorso al Tar
Il latte fa la differenza. Così la Puglia porta a casa la sua mozzarella Dop. I giudici del Tribunale amministrativo del Lazio, infatti, hanno rigettato il ricorso con il quale nel settembre dello scorso anno la Regione Campania si era opposta al riconoscimento, da parte del ministero delle Politiche agricole, della denominazione di origine protetta Mozzarella di Gioia del Colle. Differenti le caratteristiche dei due prodotti, ha sentenziato il Tar: rigorosamente concepita con latte vaccino la mozzarella pugliese, altrettanto rigorosamente creata con latte di bufala quella campana. Proprio per questo, i giudici escludono che il marchio Dop possa generare confusione tra i consumatori. Da qui la decisione: la denominazione protetta non può essere un’esclusiva della Campania.
Ad innescare la battaglia tra le due regioni, fu la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, nell’agosto del 2017, del decreto del ministero sulla protezione transitoria, accordata a livello nazionale, alla denominazione Mozzarella di Gioia del Colle, per la quale risultava inviata istanza alla Commissione europea per la registrazione come denominazione di origine protetta. «I prodotti caseari pugliesi sono prelibati ma, nel rispetto della tipicità delle produzioni locali e manifestando pieno interesse per la valorizzazione anche delle risorse di tutti i territori, – l’unica mozzarella Dop è e deve restare solo la nostra, realizzata esclusivamente con latte di bufala», le parole con le quali il governatore della Campania, Vincenzo De Luca annunciava il ricorso alla giustizia amministrativa: «Saremo al fianco del Consorzio di tutela, dell’intera filiera e dei lavoratori affinché questo straordinario prodotto, ambasciatore del made in Campania in tutto il mondo, sia tutelato in tutte le sedi opportune».
E così è stato. Con un fatturato di oltre 450 milioni di euro a fronte di una produzione nel 2016 di oltre 44mila tonnellate, realizzata per oltre il 90 per cento tra le province di Caserta, Napoli e Salerno, il comparto della mozzarella di bufala campana Dop rappresenta una punta di diamante dell’agroalimentare campano.
Da qui le comprensibili resistenze della Regione Campania e del Consorzio di tutela. Da parte sua la giunta regionale pugliese, in sede di giudizio, ha difeso un concetto di fondo: oltre che per la regolarità dell’iter finora seguito, non sussiste alcun impedimento giuridico all’utilizzo della denominazione mozzarella per il prodotto da latte vaccino.
«Sulla domanda per ottenere la protezione della denominazione Mozzarella di Gioia del Colle come denominazione di origine protetta (Dop), la Regione Puglia non ha fatto altro che seguire puntualmente la procedura prevista dall’iter ministeriale in applicazione della normativa europea», aveva già precisato l’assessore all’agricoltura, Leonardo Di Gioia, nel commentare l’opposizione presentata dalla Regione Campania, sottolineando, peraltro, come «la battaglia legale stesse ritardando, di fatto, l’ottenimento di un importante strumento di tutela del territorio e valorizzazione dei prodotti tipici di eccellenza che vanno preservati dagli innumerevoli tentativi di imitazione e rischia di spostare nel tempo gli effetti delle politiche regionali di tutela e valorizzazione dei prodotti di qualità».
Chiusa la partita, almeno dinanzi al Tribunale amministrativo del Lazio, esulta anche il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che sul suo profilo facebook scrive: «Grande vittoria della mozzarella di Gioia del Colle».
N.Qua.