Nasce il Comitato a difesa dell’ospedale del Metapontino
Se il coronavirus contagiasse alla stessa velocità con cui il governo regionale analizza, decide, affronta l’emergenza, non avremmo avuto la pandemia perchè, il virus non avrebbe oltrepassato i confini della Cina. Ci tocca contemplare uno scenario in cui nessuno progetta, nessuno decide, nessuno risponde. Siamo stati fortunati a non incorrere nell’ecatombe grazie al buon Dio, alla serietà ed alla disciplina della gente lucana, all’orografia della nostra Terra, alla sua bassa densità abitativa e alla grande azione di prevenzione esercitata da De Luca in Campania ed Emiliano in Puglia. Nonostante il rallentamento dell’epidemia, siamo riusciti a farci trovare impreparati: Niente presidi, ospedali dedicati, stiamo ancora decidendo cosa è covid19 cosa no. Le popolazioni restano inascoltate, chi mette a disposizione viene respinto, chi non vuole deve subire. Non volendo far pesare al Presidente Bardi la Sua scarsa conoscenza della Basilicata e dei Lucani, in Suo soccorso, esponenti del Metapontino si costituiscono oggi in comitato spontaneo, per reclamare tutela per il popolo Lucano. Il Metapontino non vuole dare problemi ma, al contrario soluzioni. Non parlerà dell’ospedale di Policoro in antitesi con quello di Pisticci-Tinchi ma, dell’ospedale del Metapontino unico presidio, con specialità diverse e complementari, divise tra le due strutture per dare una risposta più varia e qualificata ai suoi abitanti. Basta con i viaggi della speranza. Non so se avete notato ma, non c’è Ente, gruppo di ricerca all’estero o al nord Italia che non abbia un meridionale all’interno, se non dirigente responsabile. Se avessimo avuto le strutture che reclamiamo da sempre, le cure e la ricerca sarebbero rimaste dove sono nate le menti. È ora di finirla! Mentre siete alla disperata ricerca di un posto dove allocare i moduli dell’ospedale donato dall’Emiro del Qatar, noi mettiamo a disposizione un ospedale ammodernato ed antisismico, quale quello di Tinchi da usare come centro Covid, con un parcheggio annesso di 3913 metri quadrati, dove allocare l’ospedale donato dal Qatar. Il tempo passa e passa invano nella terra di Lucania, Qatar d’Italia per i pozzi petroliferi che ospita, diverso, per le strutture e la ricchezza che non ha. Un giorno senza contagiati porta ad esultanza ingiustificata. I medici di famiglia continuano ad operare senza presidi, visto che già parecchi giorni sono trascorsi dalla consegna delle 4 mascherine FFP3 e delle 2 chirurgiche, e che ancora aspettano il tampone per capire se sono vittime o/e carnefici. Medici morti più di cento, non si comprende perché con una soluzione naturale immediata, come l’ospedale di Tinchi vuoto, nuovo, antisismico, con possibilità di montare i moduli arrivati dal Qatar, si stia a tergiversare senza fare assolutamente nulla, abbandonando operatori e popolazione al proprio destino, senza nessuna visione, proposta, risposta ad un intero territorio.
Gianni Di Pierri, Giuseppe Cisterna, Vito Anio Di Trani, Gaetano Giannace