Nasce il marchio ‘Maratea De.C.O.’
Nasce il marchio “Maratea De.C.O.” la Denominazione Comunale d’Origine per i prodotti agroalimentari tradizionali. La De.C.O. è uno dei marchi di garanzia, nati in seguito alla legge numero 142 dell’8 giugno 1990, che consente ai Comuni la facoltà di disciplinare, in materia di valorizzazione delle attività agroalimentari tradizionali. È quanto si legge in una nota stampa del Comune di Maratea. A differenza dei marchi DOP, IGP e STG (gli unici che per legge tutelano i prodotti tipici e di qualità), la De.C.O. non è un marchio di qualità, si tratta, invece, di una certificazione comunale che attesta il legame fortemente identitario, con il territorio di produzione, di un prodotto alimentare, ma anche di una ricetta, oppure un particolare metodo di coltivazione, di allevamento o di pesca.
“Il marchio De.C.O. è un passo importante per lo sviluppo territoriale dell’agroalimentare – dichiara il sindaco Domenico Cipolla – un’opportunità reale e concreta che da riconoscibilità ai nostri prodotti, al loro legame con la storia e le tradizioni di Maratea. forti legami identitari tra prodotti enogastronomici e territorio. Oggi viviamo un’epoca in cui l’esperienza del vivere bene passa soprattutto per l’enogastronomia che non può limitarsi alla ricerca del prodotto tipico o della buona cucina, ma è necessario il legame alla storia ed all’identità locale. È stato presentato anche il logo identificativo “MARATEA De.C.O.”, in cui è rappresentato il Cristo Redentore in forma stilizzata che si pone in un abbraccio ai prodotti ed al paesaggio incantevole di Maratea. Frutto del lavoro della studentessa Maria Teresa d’Imperio, vincitrice del concorso progettuale affidato al locale Liceo Artistico, concretizzato poi nel logotipo finale realizzato dall’artista Rossano Liberatore.
“L’opportunità del cibo a chilometro zero – conclude il Sindaco – per noi è a portata di mano, perché grazie al numero di persone che visitano, pernottano e pranzano a Maratea ogni anno, agricoltori, allevatori, artigiani e ristoratori possono crescere insieme e fare rete tra loro”.