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Natuzzi riformula le condizioni per accedere alla New Co.

“Grazie alle lotte dei lavoratori, Natuzzi è stato costretto a riformulare le condizioni per accedere alla New Co. Infatti, ai dipendenti che ha licenziato ad ottobre scorso, l’azienda adesso offre l’assunzione in ‘Newcomfort Srl’ più un indennizzo monetario, pari al 40% di quanto dovuto per l’illegittima collocazione in Cigs a ore zero, avvenuta in passato”.È questo il commento della USB, Unione Sindacale di Base, nella figura di Felice Dileo del Coordinamento USB-LP Natuzzi Spa.
“Questo rappresenta senz’altro un passo avanti riguardo alla vertenza Natuzzi e ne va dato merito a tutti i lavoratori che non hanno chinato la testa. L’Usb li ha sostenuti, mentre altri sindacati li definivano fannulloni, solo perché osavano rigettare i loro accordi truffa. È la prova che le intese che sottoscrivono CGIL-CISL-UIL non sono le migliori possibili anche quando vengono spacciate per accordi storici”, scrive la USB in una nota rinominata ‘La Lotta paga’.
Secondo il sindacato, però, la nuova offerta di Natuzzi non è soddisfacente, quindi la lotta deve continuare sino al raggiungimento di un accordo equo e dignitoso. “Ancora oggi – si legge – nessun ostacolo impedisce all’azienda di reintegrare chi ha licenziato lo scorso autunno, estendendo il Contratto di Solidarietà. Molti lavoratori sono stati ingiustamente collocati in Cigs a zero ore negli anni trascorsi e ci sono sentenze che condannano Natuzzi a risarcirli della retribuzione che hanno perso, quindi è giusto che Natuzzi restituisca il 100% del dovuto”.
Secondo la USB, dunque, “è indispensabile concordare un crono-programma che certifichi entro quando partiranno concretamente i corsi di riqualificazione e quando sarà avviata la produzione in Newcomfort. È, inoltre, indispensabile che Natuzzi assuma impegni precisi affinché le commesse destinate a Newcomfort non vengano dopo poco tempo nuovamente esternalizzate e che i lavoratori non subiscano ricadute negative a livello normativo, retributivo e occupazionale”.
Il sindacato, infine, si rivolge sia alla Regione Puglia, chiedendo il rispetto dell’impegno preso e non ancora onorato di convocare USB e azienda per riaprire i negoziati, sia alla Regione Basilicata chiedendo che “rompa la propria afonia e non si limiti a firmare i diktat che impone Natuzzi”.
Tutte queste considerazione il sindacato le esporrà davanti ai cancelli della sede centrale della Natuzzi di Santeramo il prossimo 22 marzo dalle ore 9:30.

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