BasilicataCronaca

Nel 2012 la Regione Basilicata ha perso 1368 residenti

“Nell’ultimo anno la nostra regione ha perso 1.368 residenti. E’ come se fossero scomparsi tre-quattro piccoli paesi”: è il commento del consigliere regionale del Pdl Franco Mattia ai dati Istat relativi all’andamento demografico del Paese nel 2012. “L’indagine statistica conferma per la Basilicata – dice Mattia – da una parte il tasso di natalità più basso (7,8 per mille abitanti) rispetto al tasso di mortalità (10,4 per mille abitanti) e contestualmente la crescita del tasso migratorio interno: oltre 10.200 lucani sono stati cancellati dagli uffici anagrafici comunali, di cui gran parte (8.900) per aver scelto la residenza, sicuramente per motivi di lavoro, in altro comune lucano o di altra regione, mentre un migliaio è emigrato all’estero. Questo significa, stando ai dati Istat, che stiamo toccando la soglia storica sotto i 576mila abitanti che sarebbe stata sicuramente ancora più allarmante se non avesse retto l’emigrazione interna con circa 10mila lucani che scelgono comunque come residenza i capoluoghi o cittadine più grandi”.

Per Mattia “siamo di fronte ad una questione, quella della tenuta demografica, non più sottovalutabile anche perché il picco negativo, per la nostra regione, del tasso di crescita totale (-2,4 per mille abitanti) è in assoluto il peggiore tra le regioni italiane, con una media nazionale che invece è in crescita (4,9 per mille). Persino il Sud complessivamente registra una media di aumento sia pure risicato (0,8 per mille). Con la presa d’atto di questa situazione, non nuova ma aggravata nello scorso anno, – dice ancora il consigliere del Pdl – si deve avviare una programmazione di interventi, azioni, misure, provvedimenti, specie in materia di spesa pubblica, che abbiano al centro, prioritariamente, la tenuta demografica, vale a dire, garantire condizioni di vita e di tutela sociale delle comunità dei piccoli paesi a maggiore rischio spopolamento e opportunità di lavoro. Credo debba essere questo l’obiettivo centrale della nuova programmazione dei fondi comunitari per il sessennio 2014-2020”.

 

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