Nelle scuole ancora caos e risorse taglieggiate
Dapprima era stato il passaggio del pagamento dei supplenti al Ministero del Tesoro. Una rivendicazione storica che doveva dare certezza del pagamento da sempre molto incerto degli stipendi. E invece si è trasformato in un incubo. Il passaggio della competenza nel pagamento dalle scuole al MEF (Ministero dell’economia e delle finanze) dal 1 di gennaio attraverso il nuovo sistema informatico “NoiPA” si è trasformato in un incubo. La Direzione provinciale del tesoro e le scuole sono sommerse di proteste e richieste di chiarimenti da parte dei tanti precari che, in alcuni casi, non percepiscono stipendi da 3/4 o 5 mesi.
Quello del pagamento degli stipendi non è l’unico ritardo che il personale del Ministero dell’istruzione deve subire. Anche le procedure relative ai pensionamenti e, soprattutto, alla mobilità stanno subendo un ritardo gravissimo che si scaricherà inevitabilmente su tutte le prossime scadenze del mondo della scuola: organici, assegnazioni del personale e nuove assunzioni, costringendo i Provveditorati (sempre più a corto di personale) a compiere, come avvenuto lo scorso anno, scelte drastiche e penalizzanti per dare regolarmente avvio al prossimo anno scolastico.
Le difficoltà delle scuole della provincia però sono principalmente economiche. Le stesse scuole che aumentano i contributi per le iscrizioni agli alunni il 18 febbraio scorso hanno ricevuto l’importo delle risorse per il miglioramento dell’offerta formativa. Si tratta delle risorse del cosiddetto Fondo d’Istituto (FIS), soldi che servono a retribuire il lavoro straordinario del personale di ciascuna scuola (docenti e ATA) impegnato nelle attività di recupero, di potenziamento e in tutte le altre attività aggiuntive (coordinamenti, segretariati, viaggi d’istruzione, ecc.). In un raffronto con lo scorso anno scolastico, si nota come a fronte della crescente mole di lavoro e delle complicazioni, nelle nostre scuole arriverà tra il 25% e il 30% in meno e anzi, al momento, le anticipazioni che arrivano in questi giorni coprono a malapena il 60% delle somme attribuite lo scorso anno.
La FLC CGIL di Bari non lascerà soli né i lavoratori, né le istituzioni scolastiche e, nonostante i pochi spiccioli riversati nelle casse disastrate delle istituzioni scolastiche, continuerà a battersi per il recupero integrale degli scatti d’anzianità e per la restituzione di risorse congrue a tutte le istituzioni scolastiche che permettano di far proseguire le attività fondamentali all’interno dei nostri istituti.
Segreteria provinciale FLC CGIL Bari