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Nessun “caso appalti” in Pugliapromozione

Nessun “caso appalti” in Pugliapromozione. Le affermazioni del consigliere regionale Giovanni Liviano che riguardano i bandi e gli affidamenti diretti di Pugliapromozione sono false, appaiono strumentali e sono fortemente lesive dell’immagine dell’Agenzia regionale Pugliapromozione. Per questo l’Agenzia intraprenderà ogni azione possibile per tutelare il proprio operato. Pugliapromozione procede secondo la legge, con bandi e procedure ad evidenza pubblica. Non è vero affatto che il 92 per cento delle attività dell’agenzia sono state assegnate
con affidamento diretto; lo stesso Liviano parla di 670 bandi, il che vuol dire che a monte dell’affidamento esiste sempre una procedura ad evidenza pubblica.
La polemica dunque del consigliere è finalizzata a generare l’idea, da lui affermata, che Pugliapromozione eroghi risorse a pioggia senza procedure comparative. E’ questo il dato falso che lede l’immagine di Pugliapromozione le cui procedure sono invece assistite da trasparenza e correttezza, oltre che nel rispetto delle norme del codice. Ciò emerge chiaramente dal sito di Pugliapromozione su cui sono pubblicate tutte le determine delle procedure ad evidenza pubblica, tra cui bandi ed avvisi. D’altronde il Collegio dei Revisori dei Conti non ha mai mosso rilievi, così come gli organi di controllo europei, che hanno certificato la spesa, validando le procedure.
Il consigliere Liviano riporta dati confusi e mischiati e definisce affidamenti diretti quelli che sono quasi sempre atti di conclusione di procedure di evidenza pubblica. Ora, come quando lui era Assessore al Turismo. I reali affidamenti diretti nel 2018, per esempio, sono solo due. Se il consigliere Liviano avesse richiesto all’Agenzia le informazioni di cui aveva bisogno, gli sarebbero state prontamente fornite in modo completo e probabilmente non avrebbe inteso le definizioni associate ai Cig (codici identificativi di gara), presenti sul DMS, come reali “affidamenti diretti”, ma come atti conclusivi delle procedure selettive, come realmente sono.

Del resto è noto, invece, anche a tutti agli organi di stampa che ne hanno dato ampia diffusione, che ai bandi e alle procedure di evidenza pubblica di Pugliapromozione-Inpuglia 365, infopoint, co-branding, educational, media Planning – hanno partecipato centinaia di imprese e di associazioni: dal 2016 al 2018 sono stati 909 i partecipanti a Inpuglia 365 fra imprese, associazioni e comuni per un totale di 3 milioni 627.541 euro. Dal 2017 ad oggi sono stati 216 i partecipanti al bando per gli infopoint per un totale di 2 milioni 407mila euro; persino sugli educational Pugliapromozione effettua avvisi pubblici, perché riteniamo che attraverso una sana competizione tra i territori si può ottenere una migliore promozione dell’intera Puglia. E questo solo per fare alcuni esempi. Per ottenere le risorse di Pugliapromozione, insomma, concorrono i comuni, le imprese, le agenzie perché più ampia é la partecipazione e più si va verso la qualità delle proposte selezionate. Questo è stato l’indirizzo dell’Assessorato al Turismo e questa la strategia contenuta nel Piano strategico del Turismo. Perciò le accuse lanciate dal consigliere appaiono doppiamente lesive dell’immagine dell’Agenzia, della Regione e dell’intera Puglia con il suo comparto turistico.

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