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Nichi Vendola al “Piccinni” di Bari racconta Rocco Scotellaro

Scenografia essenziale fatta di luci, tre musicisti sul palco e due voci narranti che si alternano per raccontare i versi e la storia della vita breve e intensa di Rocco Scotellaro, il sindaco-poeta di Tricarico, il cantore della Lucania miserabile e struggente, l’intellettuale capace di raccontare un Sud a cavallo delle due guerre fatto di miseria, riscatto e tanta bellezza. Così Nichi Vendola è tornato in teatro ieri sera al Piccinni di Bari con lo spettacolo ‘È fatto giorno. Un secolo di Scotellaro’.
Un doppio reading con la voce femminile di Carmela Vincenti che racconta la vita del sindaco-poeta lucano, con le parole di sua madre Franca Armento e la voce maschile di Vendola che interseca la narrazione materna con le poesie più significative di Scotellaro, a 100 anni dalla nascita e a settanta dalla sua precocissima morte avvenuta a soli 30 anni.
Sul palco, ad intrecciare poesie e racconto le musiche del trio di Antonio Dambrosio alle percussioni (che ha curato gli arrangiamenti e le musiche originali), Aldo Davide di Caterino al flauto e Vince Abbracciante alla fisarmonica. In apetura dello spettacolo sullo schermo sono andate immagini della Lucania del primo dopoguerra, le sue suggestioni, la sua povertà, le sue lotte. Vendola, che ha curato la regia con Carmela Vincenti, è autore del prologo e non è al suo debutto in teatro: l’anno scorso aveva portato in tour il suo spettacolo “Quanto resta della notte”.
Applausi a scena aperta e lungo tributo finale per lo spettacolo e per l’ex presidente della Regione Puglia che da sempre si divide tra la poesie e la politica e che da poche settimane è tornato alla politica attiva come presidente di Sinistra Italiana.

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