Niente patente perchè gay
«E’ una vergogna. In un paese civile, un burocrate che esprime un tale livello di ignoranza, dovrebbe essere perseguito penalmente». Senza mezzi termini dice la sua il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola che, da sempre omosessuale dichiarato, sa bene cosa significa essere umiliato per la propria omosessualità. La stessa umiliazione subita da Cristian Friscina, giovane brindisino, cui è stato negato il rinnovo della patente perché gay, o più precisamente perché “affetto da grave patologia”.
Ieri, al termine di una conferenza stampa sulla campagna di sensibilizzazione per l’allattamento materno, Vendola ha espresso tutto il suo sdegno per l’episodio invocando il codice penale per quei burocrati che insensibili e indifferenti ai diritti umani, arrivano a paragonare un omosessuale a un malato di mente, a un soggetto incapace perfino di guidare un’auto.
Vendola ha ribadito l’appello già rivolto al ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna: «Gliel’ho detto personalmente a telefono – spiega – e gliel’ho ripeto pubblicamente. Abbiamo bisogno di diventare un Paese civile». Vendola sostiene inoltre che «abbiamo standard di diritti civili da repubblica islamica qui in Italia» e che «dobbiamo rapidamente trasformare la legge sull’omofobia, quella proposta, in una legge dello Stato. Perché non si può accettare che una parte dei nostri concittadini possano subire violenze e discriminazioni di ogni genere».
Il ragazzo intanto festeggia il successo di questa assurda battaglia. «Il ricorso che abbiamo presentato – spiega – è stato accolto e nei prossimi giorni mi arriverà il bollino grazie al quale potrò tornare a guidare senza problemi». Riguardo all’intervento di Vendola, Friscina dichiara: «Non lo sapevo, lo apprendo solo ora, ne sono contento. Per me è importante e significativo il suo intervento».
Mariateresa Cotugno