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No alle antenne a ridosso delle scuole

Nella sede dell’Adiconsum materana, afferma Angelo Festa – Segretario Generale dell’Associazione – continua la fila dei cittadini del quartiere Agna per protestare contro le nuove antenne cresciute nel loro territorio. Pare che ormai tale quartiere sia la riserva preferita dai seminatori delle antenne grazie alla partecipazione compiaciuta di taluni privati e alla distrazione delle istituzioni. L’esempio più clamoroso che turba la popolazione è l’antenna sorta con una rapidità insolita alle spalle delle Scuole materne, elementari e medie, appunto di Agna. Gli abitanti sono in agitazione, chi gridando indignazione, chi minacciando.

La ragione primaria è il presunto pericolo per la salute di tutti. Sarà prescientifico, pretecnologico, ma è fisso nella mente del popolo il sospetto che tali realtà rechino danno alla salute. Non è il caso che le autorità informino, spieghino, rassicurino vista tale precomprensione negativa pressoché invincibile? Precomprensione che i seminatori di antenne ben conoscono così che scelgono i momenti del calendario e del giorno più scoperti dalla vigilanza civile.

Ma l’antenna dietro le Scuole di Agna pone anche un altro problema. Solo chi fa un sopralluogo può sincerarsene. Vi è un uso improprio di un angolo del quartiere consentito da chi? possibile che Demanio? Enel, Forestale, Comune non appurino lo scempio?

Una pervicace volontà di bruttezza imposta con muraglioni di cemento armato, sottraendo spazio a un già problematico nodo urbano, ospitando un angolo di liquami dove prima sfociava la lingua della pinetina, obbligando a restringersi la strada alle spalle dell’edificio scolastico che, così faraonico, abbisognerebbe di larghi spazi di rispetto. I cittadini si chiedono come ciò sia accaduto. Chiedono alla stessa Prefettura di interessarsi al caso. Chiedono come è possibile che un privato abbia acquisito la sede di una cabina telefonica ancora in azione. Chiedono a quale titolo e in vista di quale progetto il demanio abbia concesso il suolo. I cittadini si chiedono perché questa deriva per la quale l’assenza del diritto è divenuto assenza dei doveri e infine prevaricazione del diritto di un singolo cittadino inteso solo al proprio interesse prevaricando sugli altri meno eguali di lui. Provideant consules.

 

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