Nota del consigliere Romaniello sulla bonifica dei siti industriali di Tito e Valbasento
Apprendiamo dagli organi di stampa che permangono ritardi (poco giustificabili) per l’attuazione dei programmi di bonifica dei siti industriali di Tito e Val Basento.
Ricordiamo a tutti coloro che lo avessero dimenticato che il tema dell’ accelerazione delle procedure /adempimenti, SEL le ha poste fin dall’inizio della IX legislatura. Una condizione necessaria ed indispensabile per rendere le aree in oggetto appetibili, per imprenditori locali e non, per l’insediamento di nuove e più innovative attività produttive.
Evidenziamo che l’inserimento dell’area di Tito tra i siti da bonificare avvenne a seguito di una forte iniziativa sindacale e che la stessa Val Basento, interessata, oramai, da venti anni da un processo di reindustrializzazione (primo accordo Giunta Boccia di 200 miliardi del vecchio conio), fu individuata sulla base di una forte volontà degli attori/soggetti locali, proprio perché consapevoli che la bonifica poteva (può ancora?) rappresentare un fattore di rottura con il vecchio modello produttivo e quindi di innovazione per tipo di attività e settori su cui puntare in futuro.
I ritardi evidenziati dal Ministero rispetto all’ultimo accordo sottoscritto circa un anno fa sono sicuramente riconducibili alla situazione di forte incertezza e assenza di guida politica del dipartimento (assessorato ad interim al Presidente) ma anche alla incapacità e sottovalutazione da parte del centro sinistra a comprendere che il tema ambientale poteva rappresentare, (lo deve essere ancor più oggi) un punto distintivo per una nuova idea di sviluppo.
Rafforzare strutture ed enti, acquisire nuove competenze/professionalità e riorganizzare il Dipartimento Ambiente è condizione primaria per affrontare adeguatamente le emergenze esistenti oltre che reggere come istituzione il confronto con le parti datoriali a partire dalle compagnie petrolifere, con il primario scopo di tutelare la salute dei cittadini e costruire tutte le condizioni per lo sviluppo di attività compatibili con la tutela del territorio.
Su questo punto in particolare, ma anche sul lavoro e welfare come SEL valuteremo le azioni del governo Regionale.
I primi atti e la stessa relazione programmatica del Presidente, su cui esprimeremo più compiutamente le nostre valutazioni nel consiglio di martedì 18 c.m. non ci pare mostrino la consapevolezza della gravità della situazione ambientale esistente in Basilicata, basti pensare alla vicenda Fenice, centrale del Mercure, rifiuti, centro oli Viggiano ecc.