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Nota dell’associazione “Bene Comune Viggiano” sulla Tari

A circa tre mesi dalle sollecitazioni rivolte al sindaco di Viggiano sugli aumenti della Tari e più in generale sul servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani, l’associazione “Bene Comune Viggiano” ha tenuto un incontro sul tema “Bollette più salate: ci chiediamo il perché”.
I lavori sono stati introdotti da Lucia Nicolia, vice presidente dell’associazione, a cui ha fatto seguito la relazione di Giovanni Laterza che ha illustrato una comparazione del tariffario 2014-2018. In particolare, per quanto concerne il servizio raccolta R.S.U. è sotto gli occhi di tutti i viggianesi  – si legge  -che molti dei servizi previsti nel capitolato d’appalto, da erogarsi da parte della Ditta appaltatrice, non vengono espletati, e ciò senza che da parte dell’Ente appaltante ci sia un richiamo al rispetto di quanto stabilito. Eppure il costo del servizio è abbastanza elevato, se si pensa che, posto a base d’asta per una spesa annua di Euro 150amila, oltre IVA, di fatto l’affidamento è avvenuto per un importo di Euro 277 mila annue, oltre IVA e la proroga, alle medesime condizioni, è stata data per 280 mila annue, oltre IVA.  Né le inefficienze si possono attribuire agli operatori- è scritto ancora nella nota-  pochi, a nostro avviso, rispetto agli oneri assunti dalla Ditta con il Capitolato d’appalto.
Tra le inadempienze segnalate dall’Associazione e dai cittadini, il riferimento è: alla pulizia e ai ripristini ambientali di aree oggetto di ordinario scarico abusivo di rifiuti; alla pulizia quotidiana dei bagni pubblici del centro urbano; al lavaggio di strade per almeno tre volte al mese, nel periodo 1 maggio-30 settembre: intervento mai eseguito. Inoltre, per quanto riguarda la Tari – è spiegato – è stato anzitutto rilevato che la Delibera di Consiglio comunale con oggetto: “Approvazione aliquote TARI anno 2018”, non riporta la modalità di votazione e alla stessa non sono stati allegati né il Piano Finanziario, né il Piano Tariffario, documenti richiamati in delibera come parte integrante e sostanziale. Si osserva, ancora, che per quanto riguarda la spesa, appaiono voci contrastanti tra la Delibera di approvazione TARI per Euro 494.607,14 e quella di approvazione Bilancio 2018 per Euro 594.621,28. Le due voci, a giudizio di molti, dovrebbero coincidere. Dal raffronto di dati forniti da Enti e Associazioni competenti nel settore risulta che la produzione di rifiuti pro capite nel Comune di Viggiano – sottolineano nel comunicato il presidente e la vice presidente dell’Associazione Prinzi e Nicolia – è più alta rispetto ad altri Comuni della Val d’Agri e che nel contempo la percentuale della differenziata è molto bassa: dai dati di cui disponiamo appare addirittura che con la raccolta porta a porta la percentuale di differenziata si sia ridotta, passando dal 24,04% dell’anno 2014 al 12,59% dell’anno 2016.Come mai Comuni come, ad esempio, Sarconi e Tramutolahanno superato in questi ultimi anni l’80% di differenziata, riducendo drasticamente i rifiuti da destinare alla discarica, a beneficio dei cittadini, che si vedono così abbassare la TARI? A Viggiano, invece, oltre al disservizio e alle tariffe già elevate, a far lievitare ulteriormente la tassa in questione gravano anche i costi per la pulizia e lo smaltimento dei rifiuti di mercati, fiere e soprattutto della Festa della Madonna, che si caricano sui cittadini.
Inoltre, in riferimento ad alcuni dati riguardanti le tariffe in nostro possesso – conclude la nota – appare molto “strano” che la categoria “Uffici, Agenzie, Studi Professionali” sia passata da 43 a 70 utenze così come altrettanto incongruo appare il dato riferito ad altre categorie.

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