Nota di Daniela Fumarola sulla Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne
La Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza contro le Donne, il 25 novembre, è la rappresentazione di quanto sia per molti versi vuota la definizione di “civili” data ai Paesi che abitiamo. Se così fosse sentiremmo davvero bisogno di valorizzare la vita, il rispetto per la persona con tutte le sue peculiarità, differenze, portati valoriali. Assistiamo annichiliti, invece, ad una serie infinita di violenze, dallo stalking a quelle fisiche e psicologiche, dagli abusi sessuali, al femminicidio, con la consapevolezza che ormai la violenza sulle donne è un’enorme piaga sociale che travolge l’Italia.
Ma non basta indignarsi, né sono sufficienti, anche se importanti i provvedimenti legislativi, se a tutto ciò non vengono affiancate risorse per i centri antiviolenza e programmi diffusi di educazione alla non violenza.
Da tempo come Cisl confederale abbiamo additato il mancato rifinanziamento della L.n.125/91 (Azioni positive per la parità uomo-donna nel lavoro) fortemente voluta per ridurre le discriminazioni di genere, così come abbiamo criticato aspramente l’avvenuta soppressione dei bandi previsti ex art. 9 della L.n. 53/00 (equilibrio tra tempi di lavoro, di cura, di formazione e di relazione).
Viceversa, abbiamo sostenuto con forza che favorire l’occupabilità per le donne è una risposta che le valorizza e, in particolare se sono anche scolarizzate e professionalizzate, diviene risposta alla crisi economica che ha messo in ginocchio il Paese, mai dimenticando che la mancata realizzazione di questo genere di politiche determina, oltre al depauperamento del nostro Pil, quel triste fenomeno che denominiamo “fuga dei cervelli” in altre nazioni.
Dunque, la questione “Violenza contro le Donne” deve determinare un vero e proprio passaggio culturale da parte di tutti, Quel passaggio, ad esempio, richiesto con la L.n. 7/06, contro le mutilazioni genitali femminili, al pari della forte strumentazione contrattuale concordata con i nostri partner confederali e riferita ai luoghi di lavoro, dove a differenza della cronaca nera, ci sono altre forme di violenza e altrettanto gravi drammi personali vissuti di nascosto, come mobbing, dimissioni firmate in bianco, penalizzazioni retributive, molestie sessuali anche gravi, per cui stiamo elaborando dei codici nuovi di condotta.
Anche l’indifferenza violenta le Donne e spesso le uccide. Specialmente, violenta e uccide l’indifferenza verso quante non riescono a manifestare compiutamente i loro disagi relazionali o familiari, né sanno come chiedere aiuto alla comunità per venirne fuori e rinfrancarsi da chi solo a parole dice loro di “amare”. E violenta ed uccide l’indifferenza delle Istituzioni, a tutti i livelli, specie quando sull’altare dei pareggi di bilancio esse operano tagli finanziari indiscriminati e lineari alle Politiche sociali che, sbagliando, interpretano come costo e non invece come opportunità di progresso personale e comunitario e, persino, come driver di sviluppo anche occupazionale di città e di territori.
Come Cisl continueremo, senza soluzione di continuità, a svolgere azioni mirate nel territorio incalzando tutte le Agenzie educative, famiglia, Chiesa, Scuola ed i mezzi di informazione in tutte le loro espressioni, l’Associazionismo laico e religioso, il mondo del volontariato, gli svariati sodalizi culturali del territorio Taranto Brindisi perché operino, ognuno per le proprie specificità, nel recupero di quei valori, come il rispetto di ogni persona, che certo nichilismo dell’ultimo decennio ha contribuito a degradare.
A tutto questo, di contro, deve affiancarsi nel quadro di un più ampio ridisegno di riforma del welfare, la rimozione di tutte quelle cause che rischiano di implementare, nel mondo giovanile più di altri, atteggiamenti improntati al disprezzo di se stessi, degli altri ed al disconoscimento di qualsiasi regola del corretto vivere civile.
Insomma, sia 25 novembre tutti i 365 giorni dell’anno, con l’auspicio che la cultura antiviolenza contro le donne ed i minori venga sconfitta definitivamente, anche con l’impiego di adeguate risorse finanziarie che forniscano il sostegno ed il recupero delle vittime e degli stessi violenti.
Daniela Fumarola – Segretario generale Cisl Taranto-Brindisi