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Nota di FdI-An Basilicata contro il premier Renzi

Renzi e la sua idea che ogni tanto rispolvera, di abolire il reato di immigrazione clandestina, previsto in tutte le Nazioni di Europa, ci raccontano ancora una volta il mito sinistro dell’accoglienza di chi nella stanza dei bottoni, col sorriso altruista di chi diffonde il verbo del multiculturalismo, fa leggi che spalancano le porte del nostro Paese ad un mare di disperati che non abbiamo modo di accogliere nel rispetto della loro dignità. Naturalmente tutto fa brodo nel business dell’accoglienza che spesso è solo una storia di uomini sfruttati da altri uomini, ed una categoria che non dovrebbe nemmeno esistere, ma con la quale purtroppo facciamo i conti tutti i giorni, inciampando nelle conversazioni pornografiche di chi non vuole intaccare il falso mito dell’accoglienza ed ha trasformato di fatto il nostro Paese in una sala di attesa permanente per tutta l’Europa. Cosi come Renzi, il cui unico merito è quello di aver creato un governo di belle donne brave solo a camminare sui tacchi a spillo e mute sui fatti accaduti a Colonia, anche il nostro Governatore Pittella ha pensato bene di trasformare la nostra Regione in una sala di attesa permanete per tutta l’Italia, dichiarandosi pronto a raddoppiare il numero di presenze di extracomunitari. Proprio qualche mese fa avevamo scritto al Prefetto di Potenza per chiedere chiarimenti circa la sistemazione di alcuni immigrati presso il Tourist Hotel di Potenza di Via Vescovado. Abbiamo appreso che nella predetta struttura alberghiera sono ospitati 19 cittadini extracomunitari provenienti dalla Nigeria e dal Gambia, Paesi in cui non esiste alcun conflitto tale da giustificare una richiesta di asilo politico; ed infatti tutti gli ospiti hanno inoltrato richiesta di protezione internazionale su cui dovrà pronunciarsi la Commissione Territoriale di Crotone. La regione Basilicata infatti, non è sede di una delle predette commissioni, il che costringe i richiedenti ospitati nei rispettivi centri, ad attendere più di anno per conoscere la data di convocazione da parte delle commissioni, senza contare poi che in caso di diniego è prevista la possibilità di adire l’autorità giudiziaria con il patrocinio gratuito dello Stato e con la tutela della garanzia dei tre gradi di giudizio. A sostegno di questo buonismo da quattro soldi naturalmente si schiera la Magistratura italiana disposta a vedere ingolfate le aule dei Tribunali per i procedimenti di diniego di asilo politico, ma non per quelli riguardanti il reato di immigrazione clandestina per la cui abolizione si sono prontamente dichiarati favorevoli.
Francesca Messina – Responsabile Dipartimento Politiche Immigrazione e Integrazione FdI An Basilicata

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