‘Note, parole e immagini d’amore’
Dopo il grande successo di pubblico e di critica riscosso nelle tappe di Matera, Marconia e Montescaglioso il trio artistico composto da Carlo Abbatino, Annamaria Casamassa e Nicola Pavese si trasferisce a Ferrandina. Sabato 29 settembre 2012 alle ore 18 a Ferrandina presso il Complesso Monumentale di Santa Chiara si inaugura l’evento culturale “Note, parole e immagini d’amore – omaggio alla poesia di Carlo Abbatino”. L’iniziativa, che rientra nella rassegna di eventi della Cupola verde per l’estate 2012, è stata promossa nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio. Il programma prevede il concerto alla chitarra di Marco Fusco. Musiche di Villa Lobos, Bach, Giuliani, Tarrega, Milan, Irman, la mostra delle opere di Anna Maria Casamassa e Nicola Pavese. Presentazione di Rossana Tinelli e Katia Ricci. Readings di poesie di Carlo Abbatino. La mostra resterà aperta sino a domenica 7 ottobre 2012 dalle ore 17 alle ore 20.
Riportiamo di seguito alcuni passaggi della recensione sull’evento culturale a cura di Katia Ricci.
“Parole e immagini d’amore per una donna, Angela, per una città, Matera e per il paesaggio della Basilicata sono contenute nel libro di poesie di Carlo Abbatino, accompagnate da quattro riproduzioni di opere di Anna Maria Casamassa e Nicola Pavese. E’ un amore assoluto, innocente, non problematico o infelice, come è spesso quello che stimola i poeti e gli artisti, ma è il “sole illuminante”, che riscalda con la sua “fiamma d’amore”.
Contenuti semplici, come si vede, che Anna Maria Casamassa visualizza con colori caldi e luminosi, forme bidimensionali, come la figura femminile, un nudo ritratto di spalle, che si confonde e si espande nel cromatismo dello sfondo, di cui assorbe i toni. Una sagoma, un contorno, quasi un sogno d’amore più che un sentimento che nutre il proprio essere e si rivolge all’altro. La figura femminile, seduta di spalle, è priva di connotati sessuali, è come un’apparizione, un elemento pittorico, un’astrazione.
Più concreta e realistica la pittura di Nicola Pavese, che esprime un’altra passione, quella per l’arte, per la pittura dei suoi maestri, come Luigi Guerricchio, ma anche per quella tradizione italiana che parte da Guttuso e Levi, che, alla sperimentazione, preferisce i temi che riguardano il paesaggio, la figurazione, i contadini e la terra, le nature morte fatte di oggetti quotidiani e legati al proprio luogo d’origine.