Obbligo di utilizzo di materiali riciclati nel settore edile stradale
Il presidente della Sezione Edili di Confapi Matera, Michele Molinari, ha inviato una nota all’Anas e alle principali stazioni appaltanti della Basilicata per chiedere il rispetto di un obbligo di legge sostanzialmente ignorato. In particolare, per il settore edile stradale dal 2005 vige una norma che impone alle stazioni appaltanti l’obbligo di utilizzare nei cantieri di opere pubbliche materiale riciclato nella misura minima del 30%. Infatti, con la circolare n. 5205 del 15.7.2005 il Ministero dell’Ambiente ha diramato le indicazioni per rendere operativo anche nel settore edile stradale il DM n. 203/2003 che, in attuazione della legge finanziaria 2002, ha imposto alle pubbliche amministrazioni l’obbligo di coprire il proprio fabbisogno annuale di manufatti e beni con una quota di prodotti ottenuti da materiale riciclato in misura non inferiore al 30%. Le Regioni possono modificare tale quota, ma la Basilicata non lo ha fatto.
Pertanto, in sede di formulazione dei capitolati d’appalto, le pubbliche amministrazioni hanno l’obbligo di prevedere l’impiego di materiali riciclati, adeguando i capitolati laddove fosse necessario. Indirizzata a diverse stazioni appaltanti, la lettera di Confapi Edili si rivolge in modo particolare all’ANAS, Compartimento per la Basilicata, ente appaltante del principale cantiere edile del territorio, quello della strada statale 655 Bradanica.
“Riteniamo fondamentale – scrive Molinari – il rispetto di tale obbligo, che consentirà non solo di osservare la normativa sulla tutela dell’ambiente, ma anche di offrire importanti occasioni di lavoro alle imprese locali del settore, che dispongono di notevoli quantità del predetto materiale”.
“Ciò rappresenta comunque un’occasione importante per le imprese del territorio per riprendere a lavorare dopo un periodo prolungato di fermo dei cantieri e delle attività”. Le dimensioni del cantiere della Bradanica, dunque, sono tali da richiedere l’impiego di notevoli quantità di materiali, per cui l’utilizzo del 30% di materiali riciclati sarebbe una boccata d’ossigeno per le nostre imprese.