Obbligo SOA, la CNA di Basilicata e le CNA Territoriali di Potenza e Matera condividono l’appello lanciato dalle Confederazioni dell’Artigianato a livello nazionale
L’obbligo della SOA per i contratti nelle costruzioni con valore superiore a 516mila euro che beneficiano di incentivi fiscali rappresenta una barriera nei confronti delle imprese artigiane e una evidente lesione della libera concorrenza oltre ad essere un irragionevole aggravio burocratico.
La CNA di Basilicata e le CNA Territoriali di Potenza e Matera condividono l’appello lanciato dalle Confederazioni dell’Artigianato a livello nazionale e chiedono con i tre presidenti Leo Montemurro, Renato Zaccagnino e Matteo Buono ai Parlamentari lucani di sostenere la proposta di modifica.
CNA, Confartigianato e Casartigiani in una lettera al Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, chiedono l’abrogazione dell’obbligo che entra in vigore il primo gennaio, anche valutando l’opportunità di posticiparne l’efficacia attraverso un’apposita disposizione da inserire nel “decreto proroghe” di prossima adozione.
Le associazioni ribadiscono che imporre alle imprese, anche operanti in subappalto, il possesso di una qualificazione rilasciata da appositi soggetti attestatori provocherà una decimazione del mercato. A fronte delle oltre500.000 imprese che animano il comparto, è cominciata la selettiva rincorsa alle sole 23.000 realtà produttive dotate di una qualunque delle richiamate attestazioni. Una pericolosa alterazione del mercato, ignorando che nelle relazioni tra soggetti privati il meccanismo della libera trattativa economica assicura la selezione degli operatori più efficienti.
Gli obiettivi della nuova disciplina sono condivisibili ma la soluzione adottata è del tutto inappropriata, suscitando numerose perplessità in termini di efficacia. Le evidenze empiriche infatti non giustificano la trasposizione del sistema di qualificazione delle imprese dal settore pubblico a quello privato. Dopo oltre 20 anni di operatività, l’obbligo SOA negli appalti pubblici non ha dimostrato il raggiungimento dei declamati indici di qualificazione del mercato.
Inoltre l’obbligo SOA non è efficace per contrastare il fenomeno delle imprese fantasma. Peraltro, nel nostro ordinamento esistono già dispositivi (DURC, congruità, controlli, ecc.) in grado di rimediare alle condotte fraudolenti. È tempo di prevedere, piuttosto, un rigoroso sistema di verifica dei titoli volti ad autorizzare l’ingresso nel mercato. Da anni, le nostre organizzazioni chiedono una legge di regolamentazione del settore dell’edilizia, su cui rinnoviamo la disponibilità al confronto.
Da ultimo, va tenuto presente come l’accesso al sistema dei bonus resti comunque subordinato al superamento di una serie di scrupolosi accertamenti, parte dei quali affidati a professionisti abilitati.