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Oggi e domani all’istituto tumori di Bari il settimo convegno nazionale Fincopp sull’incontinenza e disfunzioni

Bari si prepara ad ospitare, venerdì 28 e sabato 29 giugno, il VII convegno nazionale Fincopp, Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del pavimento Pelvico.

L’evento, che si svolgerà all’Istituto Tumori di Bari, prende il via durante la XIV Giornata Nazionale per la prevenzione e la cura dell’incontinenza, istituita dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel 2006, e prevede iniziative di sensibilizzazione e solidarietà che interesseranno tutto il Paese. Come ogni anno i Centri Accreditati FINCOPP il 28 giugno effettuano visite mediche gratuite alle persone che lo richiedono direttamente ai Centri Accreditati FINCOPP (web-site: www.fincopp.org) o telefonando all’800.050415, dalle ore 10.00 alle ore 13.00.

Il convegno è stato presentato in conferenza stampa questa mattina nella sede della Presidenza della Regione Puglia da Giovanni Gorgoni, Direttore Generale ARESS Puglia, Agenzia Regionale Strategica per la Salute ed il Sociale, da Ettore Attolini, dirigente ARESS Puglia, Coordinatore Tavolo Regionale Incontinenza da Francesco Diomede, Presidente FINCOPP, Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico.

L’obiettivo principale della due giorni organizzata a bari è quello di proporre una riflessione sulla situazione “reale” e non immaginaria dell’incontinenza e dei disturbi del pavimento pelvico, dove in Italia sono ben 5 milioni le persone che ne soffrono (3 milioni sono donne e 2 milioni gli uomini, molti dei quali prostatectomizzati non riabilitati), anche in giovane età: infatti l’incontinenza non risparmia neanche i più piccoli e l’enuresi notturna riguarda 1 bambino su 10 in una fascia d’età che va dai 4 ai 7 anni.

“Oggi siamo qui con FINCOPP perché abbiamo un’idea di assistenza al malato oncologico piuttosto ampia e non ristretta – ha detto  Giovanni Gorgoni in conferenza stampa – la problematica oncologica non rimane solo ed esclusivamente nel momento in cui si è risolto il problema acuto, ma si protrae nella fase successiva, con possibili conseguenze fisiologiche che peggiorano o riducono la qualità di vita. Una buona rete è una rete che si occupa non
solo di prevenzione e cura ma anche del momento del residuo di vita sempre più lungo ma fatto di piccole/grandi problematiche di inclusione sociale, assistenza, di quotidianità, di auto sufficienza. Con FAVO in particolare la rete ha stretto un’alleanza strategica sin dall’inizio della progettazione in fase di implementazione. Quella pugliese è una delle sette reti regionali italiane deliberate ma soprattutto attive, quindi operanti e dinamiche. In questo FAVO e tutte le associazioni che fanno capo alla federazione sono protagonisti, propositori proattivi e co-progettatori di reti di assistenza. Noi – ha concluso Gorgoni – abbiamo in Puglia cinque PDTA (percorsi diagnostici terapeutici assistenziali) ed in uno in particolare, quello sul colon retto, c’è una lunga parte scritta proprio dalle associazioni che conferma quanto sia importante il loro ruolo”.

“Siamo molto contenti che si svolga a Bari questo convegno nazionale organizzato dalle Associazioni e da FAVO, che affronta un tema di grandissimo interesse e attualità – ha aggiunto Ettore Attolini – l’incontinenza riguarda una fetta enorme di popolazione, non necessariamente anziana con più di 65 anni, ed è spesso sottovalutato. È un disagio che crea problemi di carattere personale, di imbarazzo nel parlarne e spesso viene scoperto tardivamente, al di là di patologie fisiologiche che lo determinano. L’informazione e la prevenzione sono quindi strumenti fondamentali che hanno un’importanza di carattere sociale. Speriamo che questo convengo possa sensibilizzare l’opinione pubblica della nostra città e di tutta Italia su questo delicato problema, possa togliere lo stigma che esiste nei confronti di queste persone che si vergognano e possa porre il tema dell’incontinenza al centro della questione clinica, consentendo l’emersione completa del problema”.

Il Presidente dell’Associazione Francesco Diomede ha dichiarato: “Festeggiamo i 20 anni della FINCOPP proprio nel giorno XIV Giornata Nazionale per la prevenzione e la cura dell’incontinenza ed è un momento in cui si evidenziano le problematiche di 5 milioni di italiani. Oggi una persona oncologica dichiara pubblicamente – Io ho il cancro, ma nessuno dichiarerà mai – Io ho il pannolone. L’incontinenza è l’ultimo tabù medico e le istituzioni devono essere al fianco di chi ci convive”. Infine, Diomede ha lanciato un appello alle Istituzioni, affinché questa patologia venga rivalutata, consentendo percorsi adeguati che rendano le donne finalmente libere di uscire di casa e far risparmiare al Servizio Sanitario Nazionale e Regionale milioni di euro annui in acquisto improprio di pannoloni.

L’appuntamento ha quest’anno una duplice valenza: celebrare i 20 anni di attività di FINCOPP e la presentazione del “2° Libro Bianco sull’incontinenza” – e dal provocatorio sottotitolo: L’inferno dell’incontinenza. Quest’ultimo rappresenta un importante strumento di consultazione e formazione per le Istituzioni, le Centrali Acquisto e le tante Associazioni che spesso vagano nel vuoto alla ricerca delle migliori soluzioni sui dispositivi medici (n.d.r.: vedere capitolo sulla gara d’appalto ideale – Accordo Quadro) e che si occupano di patologie che causano incontinenza urinaria, fecale e disturbi al pavimento pelvico.

Al Convegno è stata invitata la Ministra Giulia Grillo, è prevista la partecipazione del Presidente della Regione Dr. Michele Emiliano, del dr. Giovanni Gorgoni (Direttore ARESS – Puglia), del Dr. Filippo Anelli presidente nazionale dell’Ordine dei medici, della Dr.ssa Barbara Mangiacavalli (Presidente FNOPI – Ordine degli Infermieri), della Dr.ssa Maria Vicario (Presidente FNOPO – Ordine delle Ostetriche), del Dr. Mauro Tavarnelli (Presidente AIFI – Ordine dei Fisioterapisti), del Dr. Antonio Delvino (Direttore dell’Istituto Tumori di Bari e Presidente della Rete Oncologica Pugliese), che con altri illustri professionisti della Salute si alterneranno in tavole rotonde e sessioni di lavoro, dove pazienti, medici, infermieri, fisioterapisti e ostetriche si confronteranno con i rappresentanti delle associazioni operanti sul territorio e le Istituzioni, per far emergere le condizioni di vita delle persone che soffrono di incontinenza, numeri, problemi, incongruenze e costi. Sarà anche occasione per sviluppare proposte di politiche pubbliche e private che allarghino le possibilità di guarire dal problema o conviverci con dignità, portando all’attenzione dell’opinione pubblica gli strumenti di diagnosi, le pratiche di cura e sostegno già esistenti.

Fondamentale sarà la presenza delle Istituzioni con le quali istituire un dialogo costruttivo inerente il loro impegno nell’applicazione delle decisioni assunte e di quelle necessarie: Accordo Conferenza Stato/Regioni, proposta di legge FINCOPP, i nuovi LEA, le gare d’appalto in regime di monopolio.

L’iniziativa si prefigge inoltre di divulgare le complesse problematiche legate all’incontinenza urinaria, anale e fecale in ambito femminile (isolamento, stigma, diritti ai PDTA – Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali, diritti a dispositivi medici di qualità, problematiche sociali, lavorative, relazionali, sessuali, sportive, etc.). Nonostante la diffusione l’incontinenza incide pesantemente sulla qualità e quantità di vita provocando nelle persone colpite ansia, isolamento e depressione, solo una minoranza di loro, vincendo imbarazzo e vergogna si rivolge al medico. La patologia, invece, come evidenziano i massimi esperti nel settore, nella stragrande maggioranza dei casi può essere curata con successo tramite la rieducazione pelvi-perineale, i farmaci, le infiltrazioni locali, la chirurgia mininvasiva, pacemaker e la neuromodulazione.


I costi dell’incontinenza: cura, piaghe da decubito e infezioni delle vie urinarie

Stime indicano che il Servizio Sanitario Nazionale, tramite Regioni ed ASL, spende per i soli ausili ad assorbenza e cateteri 444.148.147 milioni di euro annui, di cui: ausili per incontinenza 374.365.607 milioni di euro, cateteri 69.782.540 milioni di euro.
A tutto ciò vanno aggiunti i costi delle medicazioni che ammontano a 69.763,385 milioni di euro, e ancora bisogna aggiungere l’IVA al 4%, i costi di spedizione, i margini della filiera distributiva, nonché la spesa annua che ogni famiglia sopporta di tasca propria nelle farmacie, sanitarie o supermercati, oltre ai costi del personale addetto a registrare e/o dispensare tali dispositivi. La spesa complessiva è stimata da FINCOPP in 2,5 miliardi di euro.

Un volume d’affari elevato che giustifica ampiamente i quotidiani passaggi televisivi degli spots pubblicitari sui presidi ad assorbenza.

È inoltre necessario varare una legge nazionale, tesa ad attivare i “Centri di 1,2 e 3 livello” e normare l’inserimento nel mondo lavorativo, assicurando la mobilità della persona incontinente grazie alla costruzione di bagni pubblici nel tessuto urbano.

FINCOPP, certa del fatto che la prevenzione è l’unica arma vincente, ha iniziato a collaborare con le scuole materne, dove professionisti della continenza illustrano agli operatori scolastici, genitori e nonni a praticare le buone abitudini per svezzare il bambino dall’uso del pannolino sino alle buone pratiche per l’utilizzo del bagno, l’igiene intima e il lavaggio delle mani.

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