Oleoturismo, la Carta di Mattinata. Presentate nell’ambito della terza edizione di FèXtra 5 proposte concrete dalla Puglia all’Italia per promuovere il binomio tra agricoltura e turismo
L’oleoturismo è espressione delle energie di un territorio, lo specchio di uno stile di vita. Unisce cittadini e viaggiatori nella condivisione di tradizioni, cucina, paesaggi; nella conoscenza di luoghi che raccontano storie, che si riconoscono nei prodotti agroalimentari o artigianali locali. È lo strumento per valorizzare aree interne forse meno note di altre, ma sicuramente altre tt anto ricche di valori umani, storici, artistici. Si parte dall’olivo che è simbolo di una civiltà e si identifica con i paesaggi e si arriva all’olio extravergine di oliva, o viceversa, con il decisivo intervento dell’uomo. Per questo, la comunità è centrale per l’oleoturismo. Serve a gestire i flussi e le contraddizioni della globalizzazione, si oppone alla creazione di “non luoghi” per sviluppare filiere interconnesse: cultura con agroalimentare, ricerca con la socialità dei luoghi e con i ceti che per produrre devono convivere con il mercato. L’oleoturismo consente di innescare un circuito virtuoso, a difesa di radici e identità, a supporto di uno sviluppo sostenibile. L’oleoturismo è già il futuro delle comunità.
Gli Enti pubblici, le organizzazioni, i produttori, le attività commerciali, insieme, possono contribuire a migliorare la qualità della produzione olivicola italiana. Ma chi deve fare cosa? E come? “Oleoturismo, la carta di Mattinata” vuole essere una bussola per il pubblico e il privato affinché con il dialogo e il confronto si trovino sempre soluzioni efficaci e concrete per lo sviluppo della filiera affinché possa diventare sempre più volano strategico per l’economia dei territori.
LA CARTA
– Ascoltare, dialogare, condividere strategie e co-progettare con gli operatori della filiera olivicola (imprese, olivicoltori, attività commerciali, istituzioni) per sviluppare un piano di azione condiviso da me tt ere in campo per uno sviluppo di qualità dell’intera filiera olivicola territoriale.
– Realizzare una rete ampia e larga per confrontarsi sulle tematiche, sui problemi, sulle esperienze e sulle migliori buone pratiche legati allo sviluppo e alla promozione della filiera nei vari territori coinvolti. L’obiettivo, che deve coinvolgere numerosi a tt ori in una fi tt a rete di scambi virtuosi e partecipati, è quello di rafforzare (e condividere) esperienze di valorizzazione e di promozione della filiera olivicola già rodati in altri territori.
– Organizzare incontri, grandi eventi, press tour, visite nei frantoi, camminate fra gli ulivi, degustazione e commercializzazione dei prodotti, presentazioni di libri per la discussione, la promozione e la costruzione di una vera e propria destinazione turistica legata all’olio. L’olio, con una strategia mirata di promozione turistica , deve diventare un vettore di sviluppo complessivo del territorio.
– L’olio deve diventare un simbolo centrale dell’identità agroalimentare e turistica dei territori coinvolti. In una sinergia con le attività e le imprese locali, l’olio dovrà rappresentare una delle tante eccellenze da proporre ai turisti e ai visitatori nelle principali attività turistiche e ricettive. I prodotti del territorio diventeranno così i principali strumenti di promozione turistica, e agroalimentare in un processo virtuoso di economia circolare e sostenibilità ambientale .
– L’intera filiera olivicola dovrà essere coinvolta in uno sviluppo attivo dell’oleoturismo nei territori coinvolti. Bisognerà ideare, promuovere e comunicare attività legate al turismo esperienziale , nuova modalità di viaggio che, fra conoscenza e attività pratiche da svolgere, può essere la modalità ideale per lo sviluppo di un sistema integrato dell’oleoturismo che, in una sinergia intelligente, diversifica e amplia le attività degli olivicoltori e dei professionisti del settore turistico in una fusione tra settore primario e terziario.