BasilicataCronaca

Olimpia Fuina si incatena all’ingresso del cimitero di Policoro

Ieri si è incatenata all’ingresso del cimitero di Policoro, insieme al comitato ‘Cittadiniattivi’ di Bernalda-Metaponto. Ma l’auto delle pompe funebri in arrivo dall’istituto di medicina legale dell’università di Bari, dov’è stata realizzata la perizia del professor Introna e della dottoressa Corrado, e che ha avallato l’ipotesi di morte accidentale per avvelenamento da monossido di carbonio, è entrata dal retro. “Nel frattempo – ha detto la signora Olimpia – gli addetti hanno chiuso tutti gli ingressi. E’ una vergogna, ma evidentemente questo è il livello di civiltà che il potere esprime in questa zona della Basilicata. Dove sono i diritti dei cittadini? Mi hanno tolto figlio, famiglia, economia domestica. E devo anche subire questo attentato alla mia dignità. Le salme dentro, io fuori: trattata come un soggetto socialmente pericoloso. Ma non ce la faranno mai a fermare la mia battaglia per la verità e per la dignità. Mi devono ammazzare”.

La protesta della madre di Luca Orioli continua con una telefonata al Commissariato di Scanzano Jonico:“Riferisca al Commissario Cirelli che mio figlio Luca è sotto la tutela della Procura della Repubblica di Matera e che ogni operazione sia il risultato esclusivo del suo Potere. Non certo col mio consenso.

D’altronde, ieri, impedendomi finanche di salutare la salma di mio figlio, proveniente dall’Istituto di Medicina Legale di Bari, ha chiaramente espresso quanto da me recepito”.

 

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