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Omicidio fidanzati a Lecce, la Corte d’Assise conferma che l’assassino era capace di intendere e volere

Era capace di intendere e volere Antonio De Marco, il giovane reo confesso dell’omicidio di Daniele De Santis e della fidanzata Eleonora Manta, avvenuto il 21 settembre scorso a Lecce.
Il suo stato psicofisico è confermato anche dal supplemento di perizia disposta lo scorso 18 maggio dai giudizi della Corte d’Assise di Lecce e depositata dai periti incaricati. L’integrazione aveva incluso anche l’analisi grafologica disposta sul quaderno giallo dove l’omicida reo confesso aveva annotato i pensieri elaborando il suo progetto di morte affidato ad una sorta di alter ego denominato “Vendetta”, per punire i due fidanzati “perché ritenuti troppo felici”. Dall’analisi del diario emergerebbe la piena consapevolezza delle conseguenze del gesto. Esclusa ogni forma di autismo o psicosi. Nelle prossime ore nell’aula bunker della Corte d’Assise riprenderà il processo che lo vede alla sbarra con l’accusa di duplice omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall’aver agito con crudeltà.

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