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Operaio perde la vita a Taranto schiacciato da un’ecoballa nel porto cittadino

“Siamo vicini alla famiglia e ai colleghi. Verso ogni lavoratore che, soprattutto in questi giorni di condizioni climatiche estreme, continua a fare il proprio dovere, dobbiamo avere la massima attenzione. La perdita di questa giovane vita è un dolore che colpisce l’intera comunità, in particolare il mondo dei portuali, cui mi lega la mia storia personale e professionale”. Sono le parole del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, dopo la morte di Antonio Bellanova, operaio 31enne che ha perso la vita sul lavoro nel porto della città jonica.
Bellanova, dipendente della ditta Ecologica, è rimasto schiacciato da una ecoballa mentre lavorava in una stiva nell’area del quarto sporgente del porto, non gestita dall’ex Ilva; stando alle prime informazioni, l’incidente sarebbe avvenuto durante le operazioni di scarico da una nave battente bandiera panamense con un carico di 3000 tonnellate di ecoballe. L’operaio sarebbe stato travolto e schiacciato da una di queste. Sul posto sono intervenuti polizia, carabinieri, vigili del fuoco e tecnici dello Spesal per accertare dinamica e responsabilità.
Sull’episodio è intervenuta anche Gigia Bucci, segretaria generale della CGIL Puglia: “A tutto maggio erano già 17 in casi di incidenti mortali sul lavoro in Puglia, oltre 11mila le denunce di infortunio con una media di 75 al giorno. Sono dati inaccettabili per un Paese civile e tra i temi della mobilitazione che la Cgil ha messi in campo da tempo e che ci ha visto scendere in piazza lo scorso 24 giugno a Roma. Occorre rilanciare e rafforzare il ruolo dei servizi ispettivi e di vigilanza. In Puglia, oltre il 60% delle imprese oggetto di controlli non è in regola, con punte oltre i 70 nel settore dei servizi”.



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