Operazione della Capitaneria di Porto di Brindisi e San Gennaro contro il commercio di novellame e ricci
E’ durata dal 30 gennaio al 9 febbraio l’operazione coordinata dal Centro di Controllo di Area della Pesca della Direzione Marittima di Bari (6°Ccap) per tutelare la filiera ittica e la repressione delle violazioni delle norme sulla pesca e la sicurezza alimentare, con particolare attenzione al prelievo e commercializzazione del “bianchetto”, il novellame di sarda ed alice.
I militari della Capitaneria di Porto di Brindisi hanno controllato alcuni esercizi commerciali e le strade cittadine frequentate dai venditori abusivi di prodotti ittici come la “schiuma di mare” (altra denominazione del novellame), di cui è vietata la cattura, commercializzazione e detenzione. La pesca del bianchetto, infatti, ha conseguenze devastanti per l’ecosistema marino in quanto non consente alla specie il raggiungere della maturità sessuale e, quindi, il periodo di riproduzione con conseguente impoverimento delle risorse ittiche.
Durante i controlli sono state sanzionate due pescherie e quattro venditori abusivi, che avevano allestito banchetti improvvisati per la vendita della “schiuma di mare” in condizioni igienico-sanitarie precarie. Sono stati sequestrati mezzo quintale di “bianchetto” e circa 1.000 esemplari ricci di mare (Paracentrotus lividus) privi di tracciabilità. Il novellame di sarda è stato distrutto, mentre i ricci, freschi ed ancora allo stato vitale, sono stati rilasciati in mare.
Ma non solo, perchè il personale della Capitaneria ha sequestrato circa 1.500 ricci di mare a carico a Torre San Gennaro, contestando ad un sub una violazione amministrativa che prevede una sanzione fino a 12mila euro. La legge prevede che il limite giornaliero per un pescatore privo di apposita licenza, quindi qualificabile come sportivo, è di 50 esemplari, mentre per il pescatore professionale è di mille esemplari.