Operazione IDRA dei Carabinieri contro clan mafioso in provincia di Matera
In data odierna, i Carabinieri della Compagnia di Pisticci, a conclusione di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Potenza, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare personale in carcere, emessa nei confronti di 7 indagati, ritenuti responsabili di diretto e fatto parte, a vario titolo, di un’associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione, sequestro di persona, furto, il tutto con l’aggravante del metodo mafioso.
Il territorio interessato è quello della costa jonica lucana e più in generale la provincia di Matera ed il periodo temporale investigato parte dal 2012 fino ad arrivare al mese di dicembre 2016 e le vicende delittuose sono in parte ascritte a soggetti che sono già stati attinti, anche in epoca recente, da misure cautelari e rinvii a giudizio per il delitto di direzione e partecipazione ad associazione di tipo mafioso — cosiddetto Clan Schettino — operante sull’intera provincia di Matera.
I provvedimenti sono stati emessi dal G.I.P. Distrettuale del Tribunale di Potenza. Tra gli arrestati, uno è risultato irreperibile. I destinatari dei provvedimenti sono i seguenti:
Schettini Gerardo, nato a Viggianello (PZ) il 25.10.1964, attualmente detenuto, ex Carabiniere (capo e promotore del sodalizio); Lo Franco Nicola, nato a Matera il 27.10.1966, attualmente detenuto (promotore del sodalizio);
Porcelli Domenico, nato a Bitritto (BA) il 25.11.1973, attualmente detenuto (promotore del sodalizio);
Schettino Giuseppe, nato a Bari il 28.02.1988, figlio del suddetto schettino Gerardo, attualmente detenuto (promotore del sodalizio);
Puce Michele, nato a Matera il 18.08.1976, attualmente detenuto (promotore del sodalizio);
Bruno Giovanni, nato a Taranto il 30.09.1985, attualmente detenuto (partecipe al sodalizio);
Larizza Nunzio, nato a Matera il 29.09.1978, irreperibile (partecipe al sodalizio).
I principali reati contestati, agli indagati sono:
associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti con l’aggravante del metodo mafioso (art. 74 del D.P.R. 309/1990 ed art. 416 bis 1 c.p.);
illecita detenzione e cessione di sostanze stupefacenti (art. 73 del D.P.R. 309/1990); estorsione (art. 629 c.p.);
sequestro di persona (art. 630 c.p.);
L’attività investigativa – che si è sviluppata mediante intercettazioni telefoniche, pedinamenti, perquisizioni e sequestri di stupefacente (complessivi g 280 di cocaina e kg 2,2 di hashish) sfociati, nel corso delle indagini, anche in 10 arresti in flagranza di reato – ha permesso di accertare l’esistenza di una organizzazione criminale, avente base a Scanzano Jonico (MT), che ha dimostrato: di avere la capacità di raccogliere ingenti risorse economiche grazie alla fiorente attività di spaccio su larga scala dei suoi gregari; di finanziare le attività del sodalizio mafioso, i sodali e le famiglie nelle fasi di carcerazione dei suoi associati; di essere in grado di riutilizzare i proventi raccolti in attività economiche anche indirettamente gestite dal sodalizio.
In esito alle complesse investigazioni è stato pertanto possibile raccogliere gravi indizi sulla capacità del clan Schettino (con base a Scanzano Jonico MT) di operare, oltre che nei tradizionali settori d’interesse (armi, estorsioni, condizionamento ed assoggettamento di imprenditori e Amministrazioni Locali ) anche e su larga scala, nel traffico di stupefacenti.
Le perquisizioni svolte in data odierna, hanno consentito di sequestrare ulteriori quantitativi di stupefacenti ed armi a dimostrazione della perdurante pericolosità dell’associazione.