Ospedale di Chiaromonte diventa “riferimento” per le cure Covid-19
La scelta di far diventare l’ospedale di Chiaromonte “riferimento” per le cure Covid 19 per gli utenti dell’area sud della provincia di Potenza si è rivelata particolarmente efficace in questa nuova fase di recrudescenza del contagio, con la prospettiva di realizzare sempre nella struttura ospedaliera di Chiaromonte un centro di coordinamento della campagna di vaccinazione in corso in tutta la regione”. Lo sostengono gli assessori regionali Rocco Leone (Sanità), Francesco Cupparo (Attività Produttive) e il capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Francesco Piro.
“Dopo il processamento dei tamponi Covid-19 presso il laboratorio dell’ospedale di Chiaromonte, reso possibile con un investimento in strumentazione adeguata e di moderna tecnologia- continua la nota congiunta – grazie all’impegno dell’AOR San Carlo e Asp continua l’attività per dare risposte sia alla domanda di prevenzione e contenimento del contagio che di cura delle comunità locali dell’area sud della provincia di Potenza. E’ importante rilevare – si aggiunge – che contestualmente alle attività sanitarie che riguardano la pandemia, con l’istituzione di 28 posti letto riservati a pazienti Covid che presentano problematiche non particolarmente complesse, l’ospedale non ha mai interrotto l’attività normale per tutti i pazienti di altre patologie. Siamo dunque di fronte alla testimonianza – dicono Leone, Cupparo e Piro – che l’impegno, in più occasione ribadito dal Presidente Bardi, di affidare all’ospedale di Chiaromonte un ruolo centrale per l’assistenza sanitaria di una vasta utenza trova riscontri nei fatti. Il nostro impegno proseguirà con l’obiettivo di far diventare questa una struttura ospedaliera un laboratorio del modello di sanità territoriale che avvicini le cure specialistiche ai comuni di residenza dei cittadini.
Analoga attenzione per gli ospedali ‘San Giovanni’ di Lagonegro, ‘San Pio da Pietrelcina’ di Villa d’Agri’ e ‘San Giovanni di Dio’ di Melfi nell’ottica di migliorare ed ampliare l’offerta ospedaliera rivolta ai cittadini delle comunità locali ed extraregionali. Considerarli semplicemente ‘periferici’, infatti, da un lato non valorizza la loro funzione, anzi la mortifica stroncandone ogni stimolo alla crescita, dall’altro lato- dicono Leone, Cupparo e Piro – è strategicamente miope, perché non si valorizza la loro naturale funzione, vista la posizione geografica, ad attrarre le domande di salute provenienti dalle regioni limitrofe con il consequenziale valore aggiunto di cui godrebbe la mobilità attiva anche verso l’Ospedale San Carlo, titolare indiscutibile dell’alta complessità in Regione.
In stretta sinergia tra Direzione Azienda Ospedaliera Regionale e Regione- aggiungono – si è proceduto a dotare queste strutture ospedaliere di strumentazione che rafforza i Pronto Soccorso e la rete di emergenza-urgenza per una migliore qualità della governance sanitaria, quali apparecchiature per ossigenoterapia, massaggiatori cardiaci, sistemi di termoregolazione e monitor multi-parametrici, box di biocontenimento, apparecchiature per l’analisi di tamponi molecolari, aree indispensabili anche per la gestione clinica di quei pazienti che presentano la sintomatologia della attuale malattia pandemica. È stato avviato un percorso strategico utile al contenimento di quelle domande di salute poste dai cittadini verso centri extraregionali o privati, ampliando le agende di prenotazioni per quei pazienti esterni (quindi non già ospedalizzati) che vedevano privarsi il diritto di richiedere ed eseguire una visita ambulatoriale. In questo senso sono state attivate agende CUP di chirurgia senologica, endoscopia digestiva, oculistica e otorino. Forte e sensibile è stato l’impegno della direzione AOR San Carlo che ha portato alla stabilizzazione del personale precario in tutti i Presidi Ospedalieri. In esecuzione del D.Lgs. 75/2017, l’AOR San Carlo ha proceduto, in coerenza e nel rispetto del Piano Triennale dei Fabbisogni 2021/2023, per l’annualità 2021, alla stabilizzazione delle seguenti figure professionali: ostetriche, infermieri, tecnico di radiologia, oss e, per il personale amministrativo, un collaboratore e due assistenti, per un totale di 32 unità. La stabilizzazione – concludono – rappresenta un tassello del più complessivo Piano dei Fabbisogni, nell’ambito del quale è prevista l’assunzione di 201 unità di personale dirigente e 269 unità di personale del comparto, in previsione di un consistente rafforzamento del contingente aziendale in tutti gli Ospedali aziendali che tiene conto sia della necessaria sostituzione del personale collocato in quiescenza che della volontà di potenziare le risorse umane in organico. Importanti sono già le assunzioni di personale specialistico (chirurgia, urologia, cardiologia) effettuate”.