BasilicataCronaca

Ospedale di Tinchi, la protesta continua

Da 165 giorni sul tetto più alto dell’ospedale a difesa della struttura che si vorrebbe ridimensionare se non sopprimere. I manifestanti non demordono e rimangono ancora in attesa di fatti nuovi e di un tavolo di trattative e di confronto costruttivo. Nemmeno il clima rigido di questi giorni ne frena la determinazione ed il coraggio. E con il Natale che si avvicina, si pensa a collocare sul tetto anche il presepe o l’albero sul tetto. Costante è anche la solidarietà dei giovani e delle associazioni. Per la vigilia di Natale oltre venti associazioni e una quindicina di gruppi musicali sosterranno, in veglia dalle ore 15,00 alle 2,00 della notte, le ragioni di una rivendicazione giusta, onesta, pressante e di pubblica utilità. Intanto sul presidio è salito l’Arcivescovo di Matera mons. Salvatore Ligorio con il parroco di Tinchi Lorenzo Marcucci, per incontrare i manifestanti e portare conforto e solidarietà. L’alto prelato ha annunciato di essersi personalmente impegnato presso l’On. Vincenzo Viti e presso il direttore generale Vito Gaudiano per sostenere le ragioni di un serio consolidamento del servizio sanitario svolto da sempre nell’ospedale pisticcese. I comitati in lotta, per restituire al territorio metapontino l’Ospedale di Tinchi in tutta la sua efficienza, affiancano l’azione decisa intrapresa dal PD di Pisticci e Marconia, tesa a sensibilizzare le autorità regionali, e corrispondente a quella deliberata a suo tempo dal Consiglio Comunale di Pisticci. I Comitati, dal canto loro, intendono portare avanti la vertenza e continuare la loro resistenza sul presidio, predisponendo per l’immediato futuro azioni dimostrative più forti e incisive, tra cui una manifestazione popolare davanti alla sede dell’ASM, l’occupazione della sede Consiliare della Regione, un corteo sulla Basentana e, in risposta al silenzio delle autorità regionali, il rogo dei certificati elettorali sulla piazza di Bosco Salice, ora Centro Agricolo, dove oltre 11 mila antifascisti furono confinati. I Comitati si augurano comunque che tutto questo non avvenga, ritenendo fondamentale e determinante l’azione in atto di politici locali e regionali che stanno premendo perché l’Ospedale di Tinchi si riappropri della sua identità prima che venga definito ed approvato il nuovo Piano Sanitario Regionale.

Giuseppe Coniglio

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