Ospedale Nord Barese, Damascelli attacca la giunta regionale
“Emiliano ha fatto una promessa precisa ad ottobre 2016, quando ha sottoscritto la Carta di Ruvo: istituire l’ospedale del Nord Barese di primo livello. Ad oggi, però, non è stato posto in essere un solo atto propedeutico alla realizzazione di quel presidio”. Lo ha detto il consigliere regionale di Forza Italia, Domenico Damascelli, che ha presentato un’interrogazione urgente a riguardo. Il progetto punta a unificare i tre presidi ospedalieri esistenti di Terlizzi, Corato e Molfetta in un unico ospedale di primo livello, con l’aggiunta del reparto di rianimazione.
“Sull’ospedale – denuncia – è calato un silenzio tombale da parte del presidente-assessore alla Sanità, generando, com’è ovvio, un senso di profonda sfiducia nella comunità locale. Eppure, Emiliano firmò quel memorandum dinanzi ad una folla di cittadini, professionisti della sanità e amministratori locali, mettendo nero su bianco l’impegno di istituire un ospedale che fosse in grado di assicurare servizi sanitari completi ed efficienti. Poi, il nulla. Perché? Nell’ultima legge di bilancio dello Stato il Fondo nazionale per l’edilizia sanitaria è stato incrementato di 4 miliardi: un’occasione in più per finanziare strutture sanitarie moderne e all’avanguardia, come l’ospedale di primo livello del Nord Barese. Nell’interrogazione chiedo proprio quali atti stia predisponendo la Regione per non perdere l’opportunità di reperire risorse pubbliche per costruire un nuovo ospedale di primo livello, in posizione baricentrica rispetto ai comuni di quell’area, con dotazioni tecnologiche e ambienti adeguati; e chiedo anche ad Emiliano di dare spiegazioni ai cittadini che hanno creduto alle sue promesse.
Vogliamo sapere in quali tempi – sollecita Damascelli nella sua interrogazione – sarà messa in pratica l’annunciata istituzione dell’ospedale del Nord Barese. E, nelle more, insistiamo affinché si provveda subito ad attivare unità di terapia intensiva su un territorio tanto vasto e popoloso, che ne è privo, in modo da garantire il servizio di rianimazione in loco per salvare vite umane. Sarebbe davvero gravissimo ed intollerabile – conclude – se Emiliano avesse stracciato la Carta di Ruvo, calpestando le legittime aspettative dei cittadini del nord barese».