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Ottimo successo per l’iniziativa “Basilicata da bere, Italia da gustare”

Si è chiusa, con un ottimo successo in termini di partecipazione, l’iniziativa “Basilicata da bere, Italia da gustare”, messa in piedi dalla Condotta Slow Food di Matera gemellata a quella della Valle Caudina. Nelle quattro serate dedicate ad un menù composto da prodotti e Presìdi Slow Food provenienti dalle venti regioni italiane, grazie al coordinamento di Giustino Catalano, circa 150 persone hanno potuto celebrare a tavola il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, negli splendidi spazi del Ristorante Schiuma-Al Duomo. Il lavoro eccellente dello staff di cucina del Ristorante Schiuma ha saputo coniugare la grande qualità dei prodotti utilizzati, e provenienti da tutta Italia, al gusto tutto materano, combinando per l’occasione un menù aperto e chiuso dal Pane di Matera IGP, che ha accompagnato il grande lavoro di tutto lo staff del Ristorante, sotto la supervisione di Giustino Catalano. Gli ospiti delle quattro serate di degustazione hanno apprezzato questo virtuale viaggio in giro per l’Italia, scoprendo la grande qualità dei Presìdi Slow Food, e la bravura degli chef materani, che si sono superati nella preparazione di ogni singola portata.

Nel pomeriggio di giovedì 17 marzo, inoltre, altri due eventi hanno animato la giornata di festa nazionale: alle ore 16, sempre presso il Ristorante Schiuma-Al Duomo, si è tenuta una degustazione orizzontale di Vini Aglianico del Vulture DOC 2006, guidata dal noto esperto e giornalista enogastronomico Luciano Pignataro. Alla degustazione hanno partecipato una quarantina di appassionati e curiosi, che si sono avvicinati al mondo dell’Aglianico grazie anche alla presenza, in sala, dei produttori delle Cantine Camerlengo, Carbone, Eleano e Bonifacio, selezionate da Pignataro per la degustazione. A seguire un interessante dibattito presso l’Hotel San Domenico, alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Vilma Mazzocco, e di Luciano Pignataro.

Lo spunto della presentazione della Guida ai vini Slow Wine 2011, ha poi fornito l’occasione per parlare dei problemi dell’agricoltura lucana, con particolare riferimento alla viticoltura di qualità della nostra regione. Importanti le riflessioni scaturite dal confronto fra Pignataro, Mazzocco ed i vari operatori presenti in sala. È emersa la necessità di orientare sempre più l’attenzione sulle produzioni di qualità della regione, lavorando per fare in modo che le stesse creino occupazione e non solo integrazione al reddito come accade oggi. Bisognerà lavorare, inoltre, sull’aggregazione dei soggetti impegnati nelle filiere di qualità, creando maggiore fiducia fra i protagonisti delle produzioni tipiche di qualità e maggiore convinzione e motivazione a stare insieme.

Per l’assessore Mazzocco occorre far comprendere che non può essere considerato sviluppo il fatto che una azione porti vantaggi a pochi a carico di altri, e che l’agricoltura regionale ha bisogno di sviluppare un sistema di filiere reale, non focalizzato su un solo aspetto, come accade oggi.

Di fatto, per l’assessore regionale, in Basilicata esiste la tradizione, la qualità e l’impegno dei vignaioli lucani, uno spazio ed una immagine legata alla qualità ambientale, la tipicità delle produzioni, e tutti questi fattori non possono che far presagire un futuro positivo per i produttori di qualità, sempre che si riesca a sviluppare un sistema di relazioni ed aggregazioni fra i vari soggetti interessati. L’assessore ha poi speso alcune parole per le procedure di valutazione dei Progetti Integrati di Filiera, in corso in queste settimane. Gli eccessivi ritardi di alcuni soggetti propositori hanno spinto l’assessorato a chiedere la chiusura in brevissimo tempo, per permettere ad altri soggetti, magari più avanti nella programmazione, di procedere con la pubblicazione delle graduatorie definite. In questo l’assessore è stato categorico, facendo intendere che il tempo diventa un fattore importante per i processi di sviluppo delle filiere lucane. E di tempo ha parlato anche Luciano Pignataro, che ha ricordato come l’Aglianico del Vulture sia un vino che da il meglio di se dopo 6/7 anni ed anche molto oltre. Pignataro ha definito il vino di punta della produzione lucana un “capitale paziente” da aspettare e mettere a frutto dopo molti anni, avendo il coraggio di conservare le produzioni per metterle sul mercato al massimo del loro valore. Per Luciano Pignataro questa regione deve trovare il modo di “sostenere il tempo”, avendo comunque a disposizione una produzione che, per molti versi, è senza eguali. Interessanti anche gli interventi in sala, dia quali è emersa la necessità di “animare il territorio ed i consorzi di tutela” a volte assenti o poco attenti alle problematiche del settore. Per l’assessore Mazzocco l’impegno sarà quello di lavorare sui Consorzio di tutela per metterli nelle condizioni di operare al meglio.

In chiusura, i presenti hanno potuto salutare degnamente la serata, degustando i vini delle cantine Bonifacio, Camerlengo, Carbone, Eleano, Elena Fucci, Grifalco, Macarico e Martino, tutte cantine presenti sulla guida SLOW WINE 2011 e selezionate per rappresentare, al meglio, l’enologia lucana. In sala erano presenti anche i titolari delle varie cantine, che hanno così potuto dare informazioni sul loro lavoro e sul loro impegno per portare avanti un lavoro così delicato e così prezioso come quello del vignaiolo. Per la Condotta Slow Food di Matera la grande soddisfazione di aver messo in piedi una giornata significativa per parlare (ed assaggiare) la qualità lucana, da sempre al centro dell’interesse di Slow Food, anche grazie alla collaborazione ed alla presenza di Giustino Catalano, Luciano Pignataro, dell’assessore Wilma Mazzocco, ed alla collaborazione dell’Hotel san Domenico e del Ristorante Schiuma-Al Duomo che, con il suo staff, si è reso protagonista di un evento che ha attirato a Matera, fra l’altro, anche alcuni “foodies” italiani, incuriositi dalla proposta enogastronomica materana messa in piedi da Slow Food, dimostrando così le enormi potenzialità del turismo enogastronomico materano.

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