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Papa Francesco: “Il 2021 sarà positivo se ci prenderemo cura degli altri”

Il 2021 sarà un buon anno se ci prenderemo cura degli altri. È il messaggio che papa Francesco lancia all’umanità il giorno di Capodanno. “Iniziamo il nuovo anno ponendoci sotto lo sguardo materno e amorevole di Maria Santissima, che la liturgia oggi celebra come Madre di Dio. Riprendiamo così il cammino lungo i sentieri del tempo, affidando le nostre angosce e i nostri tormenti a Colei che tutto può. Maria ci guarda con tenerezza materna così come guardava il suo Figlio Gesù. E se noi guardiamo il presepe [si volta verso il presepe allestito nella sala], vediamo che Gesù non è nella culla, e mi dicono che la Madonna ha detto: “Me lo fate tenere un po’ in braccio questo figlio mio?”. E così fa la Madonna con noi: vuole tenerci tra le braccia, per custodirci come ha custodito e amato il suo Figlio. Lo sguardo rassicurante e consolante della Vergine Santa è un incoraggiamento a far sì che questo tempo, donatoci dal Signore, sia speso per la nostra crescita umana e spirituale, sia tempo per appianare gli odi e le divisioni – ce ne sono tante – sia tempo per sentirci tutti più fratelli, sia tempo di costruire e non di distruggere, prendendoci cura gli uni degli altri e del creato. Un tempo per far crescere, un tempo di pace.

È proprio alla cura del prossimo e del creato che è dedicato il tema della Giornata Mondiale della Pace, che oggi celebriamo: La cultura della cura come percorso di pace. I dolorosi eventi che hanno segnato il cammino dell’umanità nell’anno trascorso, specialmente la pandemia, ci insegnano quanto sia necessario interessarsi dei problemi degli altri e condividere le loro preoccupazioni. Questo atteggiamento rappresenta la strada che conduce alla pace, perché favorisce la costruzione di una società fondata su rapporti di fratellanza. Ciascuno di noi, uomini e donne di questo tempo, è chiamato a realizzare la pace: ognuno di noi, non siamo indifferenti a questo. Noi siamo tutti chiamati a realizzare la pace e a realizzarla ogni giorno e in ogni ambiente di vita, tendendo la mano al fratello che ha bisogno di una parola di conforto, di un gesto di tenerezza, di un aiuto solidale. E questo per noi è un compito dato da Dio. Il Signore ci dà il compito di essere operatori di pace”.

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