Il Parco delle emozioni
Vi accompagno in un breve viaggio alla scoperta della storia più ancestrale della Basilicata, tra Satriano di Lucania ed Abriola, due borghi che vale la pena di scoprire negli eventi in programma già da domani.
Ancora una volta il Parco Nazionale dell’Appennino Lucano si trasforma in un “Parco delle emozioni” e vi promette una full immersion nelle più remote tradizioni lucane. Attraverso la metamorfosi dell’uomo-albero e i paesaggi incantevoli che nel cuore della notte la montagna dell’entroterra lucano offre ai suoi visitatori, potrete scoprire l’humus culturale più profondo della Lucania.
Terra dalle tante contaminazioni culturali è anche terra dei riti arborei dove una tradizione antichissima trasformava l’uomo in albero e lo mimetizzava con la vegetazione. E l’albero si estrinsecava in una simbologia da cogliere e da interpretare; vera trasposizione della fertilità e della maternità. L’uomo diveniva un elemento della natura e ritrovava le sue radici più profonde.
A Satriano in occasione del Carnevale gli uomini si vestono ancora da albero, diventano “rumit” e sfilano lungo le viuzze del centro storico con un bastone la cui punta é arricchita da un ramo di pungitopo. Camminano silenti e a far rumore è solo il fruscio delle foglie che trascinano. Si fermano davanti alle porte delle abitazioni e ricevono doni in cambio di buon auspicio. E’ questa la famosa “Foresta che cammina”, il Carnevale italiano più singolare secondo le classifiche di GreenMe.
Ma di questi riti arborei la Basilicata é ricca. Basta visitare la Foresta di Gallipoli Cognato dove il Maggio di Accettura omaggia l’albero e la sua simbologia; Castelmezzano, Pietrapertosa e Oliveto Lucano che nascondono tradizioni antichissime legate all’albero e i borghi del Pollino che rivelano i riti della vegetazione attraverso la Sagra dell’Abete.
Sono culti antichissimi. Il rito del matrimonio degli alberi, ad esempio, era il fil rouge che accomunava quasi tutte le civiltà europee e che si racchiudeva secondo molti studiosi nel Rituale Arcaico della Primavera. L’albero diventava il simbolo del rigenerarsi della vita dopo il lungo inverno. La cultura popolare ritrovava in esso lo spirito fecondatore della vegetazione. Da qui ne derivava il “culto fallico” e i riti della fecondità.
Per molti antropologi alcuni di questi riti simboleggiavano i sacrifici in onore della divinità. Hanno ritenuto, infatti, che il famoso “Maggio” lucano e la sua stessa etimologia derivasse dal culto della dea Maya (da Maya “maggio”), risalente all”epoca dei Romani. In onore di Maya, come era di consuetudine in questa epoca, si svolgeva la festa della fecondazione arborea e degli animali. In tale occasione si immolavano una scrofa e i suoi porcellini ai piedi di una quercia.
Ma lasciamo Satriano e i riti arborei per salire sulla cima della montagna di Abriola dove vi aspettano momenti d’incontro con la natura più silenziosa, ad osservare le stelle che brillano magnificamente. L’evento si ispira ad un rito antichissimo legato allo studio dei corpi astrali che ha affascinato moltissime civiltà. Il 14 febbraio, giornata dedicata agli innamorati, dopo il momento “Guardando le stelle”, si terrà una singolare fiaccolata seguita dal “Brindisi dell’amore stellare”. Ma il borgo di Abriola si trasformerà, tra i due week end dal 7 al 15 febbraio, in una vetrina eno-gastronomica da vivere ed assaporare, anche di notte a lume di candele.
Maria Teresa Merlino
Gli eventi si terranno dal 7 al 15 febbraio ad Abriola e nel week end del 14-15 febbraio a Satriano di Lucania. Il Carnevale di Satriano sarà ospite a Tito domani e nei Calanchi di Aliano in occasione delle sfilate in maschera di domenica 8 febbraio.
Per info e programmi consulta i siti del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano, dell’Associazione culturale “Al Parco” e della pagina Facebook del Comune di Abriola
http://www.parcoappenninolucano.it/apl/portal
www.alparcolucano.it
https://www.facebook.com/comuneabriola