Parco Val d’Agri-Lagonegrese, Aliandro: “Un danno e non una risorsa”
“La cattiva gestione del “Parco nazionale dell’Appennino lucano Val d’Agri-Lagonegrese è diventata ormai insopportabile”. Esordisce così il consigliere regionale Aliandro (Lega) che aggiunge: “Dopo alcuni mesi, mi trovo costretto a dover affrontare lo stesso argomento poiché nulla è cambiato: le problematiche di varia natura che affliggono gli abitanti del territorio di pertinenza del Parco rimangono irrisolte, nonostante le varie sollecitazioni da parte delle istituzioni e dei cittadini. Siamo arrivati ad un punto di non ritorno, dove gli abitanti della Val d’Agri non comprendono l’utilità del Parco: un Ente che fin dalla sua istituzione è stato percepito più come un danno che come una risorsa per il territorio”
Poi il consigliere continua affermando: “I cittadini sono davvero stanchi di questa situazione: il Parco in questi anni per la sua inoperosità ha soltanto arrecato danni e disagi piuttosto che offrire valide soluzioni alle problematiche delle persone. Basti pensare, per esempio, che il Parco dell’Appennino Lucano, a differenza di tutti gli altri Parchi, non ha un Piano di Gestione della Fauna Selvatica, lasciando così irrisolti i problemi legati al proliferare degli ungulati. I cinghiali continuano a deturpare le colture nei campi e provocano incidenti stradali tanto che la Regione è oberata dalle relative richieste di risarcimento danni. Inoltre, questi sono pericolosi anche per l’incolumità personale, dal momento che ormai circolano liberamente anche nei centri abitati. Oltre al problema della fauna selvatica, l’Ente Parco ritarda nel concedere le autorizzazioni al taglio boschi e le autorizzazioni paesaggistiche, creando notevoli disagi economici ai cittadini che ne fanno richiesta”.
“Negli ultimi giorni – conclude Aliandro – si è insediata finalmente la nuova Comunità del Parco: faccio i miei migliori auguri di buon lavoro ai componenti, mi aspetto però da loro che vigilino in maniera meticolosa sulla gestione dell’Ente affinché ci sia un repentino cambio di passo nel rispondere alle esigenze dei cittadini. Bisogna che il parco inauguri un nuovo corso in cui dimostri vicinanza alle persone, attraverso un operato efficiente e tempestivo. Infine vorrei ricordare che la gestione del Parco non è di competenza regionale, ma come rappresentante territoriale delle istituzioni, sarò sempre pronto a denunciarne le inefficienze e non smetterò mai di chiedere una gestione adeguata, che dia risposte concrete e celeri al nostro territorio”.