CronacaPuglia

Parte l’indagine ‘entomologica’ nelle campagne di Ginosa Marina

Caccia alle larve delle zanzare per escludere il rischio che gli insetti capaci di trasmettere la “malaria” si siano riprodotti. Ha preso il via ieri mattina in contrada “Pantano”, nell’agro di Ginosa Marina, l’indagine “entomologica” correlate all’allarme malaria scattato dopo i quattro casi registrati all’ospedale di Taranto, con gli esperti della Asl e dell’istituto zooprofilattico di Foggia impegnati nei prelievi e nella collocazione di trappole. E proprio in quella contrada di campagna, indicata come una delle zone a rischio, vivevano i quattro braccianti stranieri che dal 25 settembre, uno dietro l’altro, sono finiti in isolamento.
Una patologia da tempo debellata nel nostro Paese ma che si è riaffacciata proprio in provincia di Taranto, con i quattro stranieri, tre marocchini e un sudanese, risultati positivi, dopo le analisi affidate all’istituto di igiene del ‘Policlinico’ di Bari. E da quel momento è partita la ricerca della spiegazione dei contagi in serie. L’ipotesi più attendibile è quella che ricalca i casi della cosiddetta malaria da “aeroporto”, dato che la malattia si contrae solo per via ematica e con il tramite della puntura delle zanzare “anopheles”, insetti che in Italia non esistono. Ecco perchè si è portati a ritenere che l’insetto che ha provocato l’allarme in contrada Pantano sia giunto in Italia all’interno di bagagli. Forse in uno dei pacchi che gli stessi pazienti ricoverati al Moscati hanno raccontato di ricevere periodicamente dai loro Paesi.

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