Patto di sistema, insediata la Cabina di regia strategica
Dopo la firma del Patto di sistema, che mette insieme Regione, Confindustria e sindacati in un fronte unico per un piano straordinario per il lavoro e la crescita della Basilicata, si è insediata questo pomeriggio la Cabina di regia strategica. Punto di raccordo essenziale per la verifica dell’attuazione del Patto, la Cabina di regia – a costo zero – è coordinata dal presidente della Giunta regionale ed è composta da Confindustria Basilicata e da Cgil, Cisl e Uil, soggetti sottoscrittori dell’intesa che si incontreranno e intervalli bimestrali per monitorare lo stato di avanzamento delle singole misure e le ricadute prodotte, attraverso indicatori di realizzazione e di risultato. Coerentemente con le indicazioni della cabina di regia strategica, avrà compiti operativi, invece, la cabina di regia interdipartimentale, coordinata dal direttore generale della Presidenza della Giunta. La struttura coinvolgerà tutti i dirigenti a vario titolo, compreso i dirigenti generali dei Dipartimenti regionali, i responsabili dei programmi regionali, il nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici, il dirigente dell’Attuazione del programma di governo, i direttori degli enti strumentali e società partecipate che sono soggetti attuatori di misure del programma. Su temi specifici e settoriali ci sarà il confronto sistematico con il sistema associativo e cooperativo del mondo imprenditoriale, professionale, del terzo settore. In modo più specifico per l’occupazione, la Regione convocherà gli Stati generali del lavoro.
La concertazione, dunque, è il perno della governance del programma, che chiama ad assunzioni di responsabilità il partenariato economico e sociale, valorizzandone le proposte e la partecipazione. Un’impostazione necessaria per rendere concreto ed efficace il Patto programmatico, che mette al centro dei suoi interventi i temi cruciali dello sviluppo regionale, dell’ammodernamento della macchina regionale, della tenuta sociale, del lavoro e del sostegno all’imprenditoria.
Il pacchetto delle proposte muove risorse finanziarie per circa 150 milioni di euro e si snoda in tre assi: l’occupazione, la burocrazia e la competitività. Per il lavoro, sono state messe a punto misure di incentivo alle imprese per l’assunzione e il mantenimento dei livelli occupazionali, quali il credito di imposta (20 meuro) il fondo regionale di Venture Capital (10 meuro), contratti di settore (di cui beneficiano anche i lavoratori), una per favorire il Ricambio generazionale (2 meuro) e un’altra per l’industria delle costruzioni (25 meuro). Misure diverse sostengono, invece, l’autoimprenditorialità: sono questi il microcredito (9 meuro), Talenti per una nuova imprenditorialità (beneficiari diplomati, laureati e team leader, risorse disponibili 15 meuro) e un Fondo di garanzia per microimprese, lavoratori autonomi, liberi professionisti organizzazioni del sociale e no-profit (iniziative imprenditoriali già costituite o da costituire – risorse pari a 6 meuro). Infine, l’ultima proposta punta al sostegno al reddito di soggetti particolarmente svantaggiati (7 meuro).
Allo snellimento della burocrazia si procederà con una legge regionale di semplificazione amministrativa e con una task force sburocratizzazione.
Per la maggiore competitività sono previsti l’attivazione del credito d’imposta per gli investimenti nell’innovazione di processo e di prodotto (10 meuro), l’azzeramento del digital divide con la banda larga (20 meuro), contratti di rete, contratti di sviluppo (10 meuro) e misure di contrasto al lavoro irregolare.
“Stiamo attraversando un momento di rigore economico finanziario straordinario – ha detto il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo avviando i lavori – ma sarebbe errato provare a risanare i conti a scapito del sostegno alla crescita e alla coesione sociale. La Basilicata non è solo attenta a non cadere, ma anche a mettersi in marcia speditamente, e se bisogna fare qualche sacrificio in più per finanziare lo sviluppo siamo pronti. E lo siamo ancor di più per progetti condivisi, che chiamano a responsabilità l’intero sistema regionale e, quindi, hanno maggiori possibilità di riuscita”.