Patto di stabilità 2011
Le problematiche connesse alla riscossione dei crediti delle imprese nei confronti della pubblica amministrazione sono state al centro di una riunione tecnica convocata stamane, presso la Regione Basilicata, dal dirigente dell’Ufficio Ragioneria Generale Nicola Coluzzi, a cui ha preso parte una delegazione di CONFAPI Matera, guidata dal presidente Vito Gravela, unitamente al direttore generale della Presidenza della Giunta Angelo Nardozza, ai principali enti locali e ad altri esponenti del sistema imprenditoriale lucano. La sostanziale novità, in un quadro generale desolante che vede i pagamenti alle imprese creditrici degli enti pubblici bloccati dal vincolo del famigerato Patto di Stabilità, è che la Regione ha adottato una delibera che sblocca di fatto la spesa, avviando la procedura per la certificazione dei crediti sottoposti al vincolo del Patto di Stabilità e rendendo inoltre spendibili i fondi POR, che comunque non rientrano nel Patto di Stabilità, e liberando tutti i pagamenti al di sotto di 5mila euro.
Per tutti gli altri crediti le imprese dovranno ricorrere, attraverso la certificazione da parte degli enti debitori, alle procedure previste dalle convenzioni che Regione ed enti locali dovranno sottoscrivere. La Regione, per ora, ha sottoscritto una convenzione con le banche BIIS e Carime per la cessione dei crediti rispettivamente pro soluto e pro solvendo, contando di raggiungere presto un plafond di 100 milioni di euro e fissando al 30 settembre la verifica della spesa. Il presidente di CONFAPI Matera, tuttavia, evidenzia che le piccole e medie imprese lucane vantano la maggior parte dei crediti soprattutto verso le Province, i Comuni e gli enti sub regionali, per cui invita queste pubbliche amministrazione a seguire l’esempio della Regione e a sottoscrivere rapidamente le convenzioni con le banche per poter attivare in tal modo la procedura della certificazione dei crediti, quindi la loro cessione dalle imprese agli istituti di credito.
Sebbene sia paradossale che le imprese debbano sopportare oneri finanziari per somme su cui, invece, gli enti dovrebbero pagare gli interessi, Gravela evidenzia che ogni ritardo su questo tema aggrava una già precaria situazione che coinvolge una larga fetta del nostro sistema imprenditoriale, quella che lavora con la pubblica amministrazione per lavori e forniture. I pagamenti che adesso sono bloccati dal Patto di Stabilità riprenderanno normalmente a fine gennaio 2012, ma allora per molte piccole imprese potrebbe essere troppo tardi.