Patto di stabilità, De Filippo: “Azione corale per escludere royalties e ricostruzione”
“La Basilicata deve mettere in campo un’azione corale affinché i fondi relativi alle royalties del petrolio e alle spese per la ricostruzione del dopo terremoto siano escluse dal Patto di Stabilità. Però, mentre, come auspico, questo avviene, recependo l’indicazione data dal Consiglio, dobbiamo evitare lo sforamento del Patto di Stabilità. Per questo, dobbiamo lavorare sulle iniziative di verticalizzazione dl Patto, con il trasferimento di quote di spesa tra gli enti della regione, utilizzando gli strumenti messi in campo con la cessione dei crediti vantati presso la pubblica amministrazione con le formule del pro soluto e pro solvendo e valutando, in assenza di fatti nuovi, anche possibili iniziative di legge per alleggerire i tassi sostenuti dai creditori per queste operazioni”. Sono alcuni degli elementi che il presidente della Regione, Vito De Filippo, ha raccolto nella conclusione del dibattito consiliare sui problemi del Patto di Stabilità che si è sviluppato oggi dopo la relazione che lo stesso De Filippo aveva tenuto in aula martedì scorso.
“Mi auguro – ha detto De Filippo facendo riferimento alla richiesta di escludere alcune voci di spesa dai limiti del Patto – che riusciamo a mobilitarci in tutte le sedi decisionali per ottenere il risultato su cui tutti concordiamo. In verità, quando abbiamo fatto proposte analoghe come Regione, abbiamo trovato sempre l’opposizione del Governo, ed è per questo che mi auguro che ora ci sia un’azione corale e trasversale di tutta la Basilicata. La Regione farà la sua parte, ma è necessario che lo stesso avvenga a ogni livello, con i parlamentari che si impegnino sulla stessa battaglia, con le organizzazioni professionali e di categoria che mobilitino i loro vertici nazionali”.
Il presidente è tornato ad indicare nel momento attuale il punto più difficile di una congiuntura, poiché, ha spiegato “la situazione più difficile l’hanno determinata i tagli previsti nel 2011 a valere sugli anni seguenti” mentre, per il futuro “sono da ritenere non trascurabili i provvedimenti annunciati dal governo lo scorso 22 maggio per sbloccare i crediti vantati dalle imprese”.
De Filippo si è detto pronto a valutare possibili azioni da mettere subito in campo (dalla cessione di quote di spesa ad altri enti regionali, all’elevazione del tetto di sblocco dei pagamenti da 5mila a 10 mila euro), ma ha ribadito la volontà di continuare a lavorare d’intesa col Consiglio, sia nel caso in cui il dibattito producesse subito un documento d’indirizzo, sia qualora tali conclusioni siano rimandate a margine di un ulteriore approfondimento in Commissione. “Posto che i limiti sono né troppo liberali né enormi e che il Consiglio mi dà l’indicazione di non sforare – ha concluso – ci sono margini possibili per introdurre nella strategia con cui abbiamo affrontato fino ad ora il problema qualche elemento aggiuntivo, anche contando sugli effetti positivi che potranno venire dal recepimento delle decisioni del Governo dello scorso 22 maggio”.