Patto di stabilità, la Regione cede capacità di spesa 9 comuni
La Regione Basilicata ha rinunciato a oltre quattro milioni della propria capacità di spesa (in base a quanto riconosciutole dal “patto di stabilità”) per consentire ai Comuni lucani che ne avevano necessità di portare avanti interventi che comportavano esborsi. Lo ha fatto con una delibera adottata dalla Giunta Regionale con la quale trasferisce, appunto, una quota del proprio “patto di stabilità” in favore di nove comuni che avevano avanzato richiesta in tal senso. Il “trasferimento di capacità di spesa”, nel dettaglio, riguarda le amministrazioni di Maratea, Lauria, Grassano, Marsicovetere, Tito, Policoro, Pisticci, Genzano di Lucania, e Montalbano Jonico, per un totale di 4 milioni e 181mila euro. Una somma, questa, che rappresenta il solo trasferimento di capacità di spesa e non di fondi.
Il “Patto di stabilità interno”, infatti, indica per ciascuna amministrazione obiettivi programmatici di spesa che non coincidono con le somme effettivamente a disposizione delle amministrazioni stesse, per cui pur in presenza di disponibilità gli enti possono vedersi costretti a non effettuare spesa. La questione è stata affrontata dalla Regione con la così detta “regionalizzazione” del Patto di stabilità, ossia la possibilità di spostare quote di obiettivo di spesa tra i varie enti della Regione, mantenendo invariato il saldo finale. La prima strada percorsa, già dalla scorsa primavera, era stata quella di una “regionalizzazione di tipo orizzontale”, attraverso la cessione di capacità di spesa tra enti dello stesso livello, vale a dire tra Comuni. In particolare, il Comune di Potenza aveva manifestato la propria disponibilità a cedere ad altri Comuni le eccedenze sul proprio obiettivo programmatico che si sarebbero realizzate grazie alla vendita del proprio patrimonio entro la fine dell’anno. Tuttavia, alla fine dello scorso ottobre lo stesso Comune di Potenza, nel corso di una riunione presso il Dipartimento regionale di presidenza della Giunta, con Anci, Upi ed enti locali, non avendo certezza sulla reale possibilità di incassare effettivamente i proventi di vendita di un immobile entro la fine dell’anno, aveva dovuto ritirare la propria disponibilità e la Regione ha deciso di farsene carico attivando una “regionalizzazione di tipo verticale” del patto di stabilità, ossia con la cessione di capacità di spesa tra enti di livello diverso, e segnatamente dalla Regione ai Comuni.
“La scelta fatta dalla Regione – ha spiegato il presidente Vito De Filippo – rappresenta un altro piccolo sacrificio per l’ente ma nell’ottica più generale di tenuta del sistema-regione. Le esigenze che ci avevano manifestato i Comuni servano a soddisfare esigenze importanti per le comunità verso le quali la Regione ha mostrato la propria disponibilità”.