Per la Trisaia di Rotondella, date certe, monitoraggio e sicurezza da Sogin
Un crono programma di dettaglio da presentare alla prossima riunione. Un sistema di monitoraggio sulla radioattività composto di uno studio che interessi tuta la regione e di una rete di rilevatori che tenga sotto controllo le attività in essere a Rotondella; la messa in campo di un piano di protezione civile che coinvolga anche la Prefettura, la Provincia di Matera e la Protezione civile regionale.
Sono i tre impegni che la Regione Basilicata ha ottenuto dalla Sogin con la riunione ella Cabina di Monitoraggio sulla disattivazione del sito Itrec di Trisaia che si è riunito questa mattina con la partecipazione degli assessori all’Ambiente e alle Infrastrutture della Regione, Agantino Mancusi e Rosa Gentile, del direttore generale del Dipartimento Ambiente; Donato Viggiano, dell’assessore provinciale di Matera, Giovanni Bonelli, il sindaco di Rotondella, Vincenzo Francomano, il presidente del Consiglio Comunale di Nova Siri, Antonio Melidoro e l’assessore del Comune di Policoro Nicola Trupo, il direttore dell’Arpab, Raffaele Vita, e i vertici della Sogin. L’incontro era stato convocato dalla Regione per ottenere maggiori dettagli sulle attività i decommissiong del sito e seguirlo da vicino e, anche se nel corso della riunione ci sono state ulteriori richiesta alla società incaricata di questa attività, alcuni dati sono già stati portati a conoscenza dl tavolo, tanto da far parlare l’assessore Mancusi di un’”inversione di tendenza nei apporti tra Regione e Sogin, che ha intrapreso un percorso di grande onestà in manier attenta e responsabile” e far sottolineare all’assessore Gentile che “ci siamo avviati sul percorso giusto, ora dobbiamo lavorare perché si proceda celermente”.
E, anche se ulteriori dettagli sulle date sono stati chiesti per il prossimo incontro, Sogin già ha illustrato i passi avanti fatti negli ultimi mesi indicando quelli in programma per i prossimi. In particolare, hanno reso noto che si è concluso il lavoro con l’agenzia per l’energia atomica della Gran Bretagna propedeutico allo smantellamento ed è in corso la stesura del Piano Globale di Disattivazione dell’impianto che andrà allegato all’istanza da presentare entro luglio 2011 ai ministeri competenti. Dettagli sono stati anche forniti in merito alle procedure e ai tempi per la messa in sicurezza delle singole matrici nucleari presenti a Rotondella. Per la fossa irreversibile, sono stati ottenuti tutti i permessi da Asl e Vigili del Fuoco e ora si attende la licenza del Comune per procedere alle attività di scavo e indagini propedeutiche alla messa in sicurezza definitiva. Intanto l’area viene sottoposta a un intenso monitoraggio che non segnala valori preoccupanti.
Quanto alla cementificazione del prodotto finito, i dirigenti Sogin hanno illustrato le motivazioni che hanno fatto optare per questa soluzione (la vetrificazione, a parità di indice di sicurezza, richiede tecnologie e processi molto più problematici e complessi) e la necessità dei volumi del deposito in via di realizzazione nel sito di Rotondella, destinato esclusivamente ad ospitare temporaneamente rifiuti prodotti dal solo sito di Trisaia. In particolare, hanno prodotto una nota dell’Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) che ha il compito di supervisionare le operazioni e che evidenzia che il progetto risulta “dimensionato in maniera tale da ospitare, con adeguato margine, tutti i manufatti che si produrranno nella campagne di cementificazione, nonché di garantirne l’ispezionabilità”, tornando ad assicurare che nulla verrà portato in Basilicata da altri siti. Anche in questo caso dopo la licenza del Comune di Rotondella si potrà partire a realizzare le strutture già a settembre, con la previsione di ultimare gli impianti e partire in fase di esercizio tra il 2015 e il 2016. Per lo stesso periodo si dovrebbe giungere anche alla sistemazione a secco delle 64 barre di combustibile irraggiato proveniente da Elk River. Il cask (il contenitore che dovrà contenerle) ha ottenuto la licenza per essere utilizzato, entro fine anno sarà definito il progetto particolareggiato di messa in sicurezza a secco e la consegna dei due contenitori da 32 barre ciascuno dovrebbe avvenire entro il 2015.
Quanto ai rifiuti pregressi a bassa attività, è già stato ultimato il trattamento del 70% di quelli per i quali l’Ispra ha già approvato il progetto, entro fine anno sarà processato anche il restante 30% e si potrà andare avanti con l’obiettivo di ultimare tutto entro il 2013. L’assessore Mancusi ha però evidenziato la necessità che questi processi vadano di pari passo con una crescita del sistema di monitoraggio ed ha chiesto e ottenuto un ulteriore impegno in tal senso dalla Sogin. In particolare, la società finanzierà uno studio sul monitoraggio della radioattività, esteso a tutta la regione, e la realizzazione di una rete che tenga sotto controllo quanto avviene a Rotondella, ma il tutto sarà realizzato e gestito a cura della Regione, che lo affiderà all’Arpab, in qualità di struttura terza di controllo, che a sua volta sta lavorando a intese con l’Ispra. Ai primi di maggio partiranno gli incontri operativi per avviare in fase operativa questo progetto, che dovrà partire prima delle altre attività al fine di avere un dato di riferimento in condizione di “bianco”. Sempre sul fronte della sicurezza, l’assessore Gentile ha sollecitato la messa a punto di un piano di protezione civile condiviso con la Prefettura, che coinvolga anche la Protezione Civile regionale, richiesta condivisa anche dalla Provincia di Matera e assunta come impegno da Sogin. Entrambi gli esponenti di giunta hanno poi posto alla società l’esigenza di un maggiore coinvolgimento delle imprese locali nelle attività della Sogin in Basilicata, nel rispetto di trasparenza e legalità mettendo l’imprenditoria locale in condizioni di competere. Una esigenza rilanciata dal sindaco Francomano che ha anche denunciato come contemporaneamente l’Enea, pure presente sull’impianto, stia tagliando tanto il personale quanto le spese e i servizi con ricaduta su aziende esterne. E anche su questo i vertici Sogin non hanno fatto emergere contrarietà.