Pertusillo, l’assessore Rosa chiede la pubblicazione delle analisi
“All’indomani delle segnalazioni di una colorazione anomala del
Petrusillo (10 giugno), ho attivato immediatamente l’Arpab per le
analisi del caso. Come promesso ai lucani, rendiamo pubblici i risultati
nella loro interezza per permettere a tutti i cittadini di conoscere la
verità. Le risultanze tecnico-scientifiche fornite dall’Arpab
attribuiscono la causa della colorazione atipica alla crescita anomala
di un nuovo genere di alga, la carteria, philum chlorophyta della
famiglia delle volvocales, presente in corpi d’acqua con elevati livelli
di nutrienti, condizione determinata da un’intensa piovosità seguita da
un innalzamento della temperatura”. Lo dichiara l’assessore
all’Ambiente della Regione Basilicata, Gianni Rosa.
“Su ognuno dei campioni prelevati – prosegue l’esponente della Giunta
regionale – sono stati eseguiti test di tossicità utilizzando il
batterio Vibrio fischeri e il crostaceo Daphnia magna: i risultati
ottenuti non hanno evidenziato livelli di tossicità, calcolabile in EC50
mediante elaborazione statistica”.
“In merito al pericolo ‘idrocarburi’ sulle 6 stazioni di rilevamento
solo presso la VL3 – Diga prossimità Spinoso sono stati rilevati e
misurati in concentrazione pari 0,18 mg/L in quantità inferiore al
limite di legge posto a 0,2 mg/L, misura utilizzata per valutare la
qualità per le acque superficiali destinate alla produzione di acqua
potabile. Nonostante non siano stati superati limiti di legge, –
sottolinea l’assessore Rosa – ho comunque inviato una nota all’Arpab
chiedendo approfondimenti sulle cause di tale presenza e un continuo
monitoraggio per valutarne la persistenza”.
“L’occasione di tali monitoraggi è utile anche per evidenziare i sistemi
di controllo quotidiani esistenti e che riguardano nello specifico la
diga del Pertusillo: sono presenti e perfettamente funzionanti quattro
centraline dotate di sonda multiparametrica per l’acquisizione in
continuo dei dati di campionamento previsti dal D.lgs. 152/2006,
rilevazioni acquisite e catalogate presso il Cma – Arpab. Nel Piano di
monitoraggio delle acque, sempre gestito da Arpab, vengono eseguite, con
cadenza mensile o trimestrale, secondo quanto previsto nel Piano
stesso, ulteriori campionamenti ed analisi che completano il quadro
conoscitivo su uno dei bacini più indagati e monitorati.
“Rimane ferma la volontà del Presidente Bardi e di questo Assessorato –
conclude Rosa – di lavorare affinchè i lucani possano vivere in un
ambiente salubre ed avere piena consapevolezza di quanto accade. Noi
faremo in modo di prestare la massima attenzione e di salvaguardare la
nostra Terra”.